The Avett Brothers - Mignonette Ramseur 2004
 

Nel 1884, la nave inglese Mignonette affondò al largo della costa africana, lasciando i quattro sopravvissuti a patire la fame e la sete. L'epilogo fu tragico: il più debole dei quattro fu ucciso e divorato dagli altri. Dopo essere stati tratti in salvo, i tre sopravvissuti vollero auto-denunciarsi per l'uccisione del compagno. La loro stessa confessione fu la sola prova nel processo che li condannò. Nel 2003 gli Avett Brothers (i due fratelli Scott e Seth Avett più Bob Crawford, tutti e tre originari della North Carolina) dedicano il loro nuovo album alla tragedia del Mignonette. Con un linguaggio semplice, colloquiale e diretto, e con una musica che si affida principalmente a chitarra acustica, banjo e contrabbasso, abbracciando sia il folk che il bluegrass, scavano nelle problematiche quotidiane di tutti gli esseri umani: rapporti con amici e amanti, tensioni rivolte a trovare un proprio posto nel mondo, desiderio di viaggiare, lontananza da casa ed affetti. Tra i 77 minuti (forse troppi?) dell'album, tutti di livello medio-alto, troviamo At the Beach e Hard Worker, dal ritmo forsennato e incalzante degno del miglior bluesgrass, ben tre canzoni con protagonista una "Pretty Girl", icona femminile desiderata e sfuggente (Pretty Girl At The Airport brilla di luce propria come la ballata migliore dell'album). Originale l'idea di presentare la stessa canzone, Swept Away, in due differenti versioni, la prima (in apertura) dominata da una chitarra acustica dolce dolce, la seconda con un ritmo più veloce. Di straordinario impatto le canzoni che chiudono l'album: in Complainted D'Un Matelot Mourant gli Avett Brothers sono circondati da lamenti di anime sofferenti (forse quelle del Mignonette) e dal rumore di onde del mare; in Salvation Song chiedono la salvezza per se stessi, per ogni essere umano e per gli uomini del Mignonette. Questo è il messaggio suggerito dagli Avett Brothers, con voce delicata e musica poco ingombrante: i pensieri che angustiarono i naufraghi non sono diversi da quelli che dimorano nella nostre menti.
Un album di sostanza con buona musica: da ascoltare e su cui meditare .
(Matteo Morelli)

www.theavettbrothers.com