inserito 03/12/2008

James Yorkston
When the Haar Rolls In
[Domino
 2008
]



Tra il Firth of Tay e il Firth of Forth giace la contea di Fife, anticamente parte del regno dei Pitti e quindi terra satura di folklore di Scozia e di atmosfere scozzesi è popolato fittamente Quando arriva una montagna di nebbia: il titolo del quarto album di James Yorkston ricalca un modo di dire tipico dell'East Neuk of Fife per descrivere le terribili brume del Mare del Nord, evocate con sapienza in copertina. Yorkston è cantautore che non passa inosservato agli occhi della critica - anche queste pagine si sono già occupate di lui - ma stenta a catturare un pubblico più vasto del Regno di Fife perché a differenza dei suoi amici e colleghi del Fence Collective a Yorkston mancano sia la brillantezza pop di una KT Tunstall che le ricercatezze da artista di culto di un King Creosote.

La musica di Yorkston è una sorta di ponte tra il folk di ieri e quello di oggi, rinnova la tradizione senza fratture e questo emerge sia dalle ispirazioni - da Bert Jansch a John Martyn - che dalle collaborazioni: i Waterson partecipano all'unica cover presente nell'album, Midnight Feast di Lal Waterson e nel corso del disco trova spazio anche la voce di Mary Gilhooly. When the Haar Rolls In è album denso di suoni dove alle sonorità folk consolidate di chitarre, violini e mandolini troviamo uniti con gusto clarinetto, bouzouki, vibrafono e persino l'arpicordo ma la chiave vincente di questo lavoro prodotto in proprio sembra la rinnovata abilità di tunesmith di Yorkston; i motivi memorabili, quelli necessari ad elevare l'onesto artigianato a grande musica stavolta non mancano. Tortoise regrets Hare - duetto amoroso con la voce di Nancy Elizabeth Cunliffe - è il primo momento vincente del disco e brilla il lavoro di Emma Smith al violino, non è un assolo ma un uno-due perché alla traccia successiva Temptation - guidata da un piano magistrale e arricchita da un elegante tocco di clarinetto - è quasi da knock-out.

La title track - e così sarà anche il brano di chiusura The Capture of the Horse - vede invece al lavoro lo Yorkston narratore: i suoi testi ricchi di riferimenti alla letteratura tanto colta che popolare della sua terra sono un pregio e un limite, ma per fortuna subito dopo con Queen of Spain c'imbattiamo in una perla, una ballata strepitosa che comincia chitarra e voce per poi schiudersi rigogliosa - come le ragazze/farfalle d'estate cantate nel testo - con piano e violino e soprattutto una voce femminile che si sposa a meraviglia con il baritono di Yorkston. Summer's Not the Same Without You è un altro momento ispirato mentre Would You Have Me Born with Wooden Eyes? è una delicata ballata a base di bouzouki, voce e percussioni discrete. Sono quindi nove le canzoni che compongono When the Haar Rolls In e se i testi a volte rischiano di offuscare la bellezza delle canzoni è però il caso di non farsi distrarre e restare vigili all'ascolto perché questo è un album che - una volta dissolta la foschia - rivela un gioiello di cantautorato folk.
(Maurizio Di Marino)

www.jamesyorkston.co.uk
www.myspace.com/jamesyorkston


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