inserito 25/11/2009

Clock Hands Strangle
Distaccati
[Chocolate Lab Records  
2009
]



Immaginazione, poesia, riferimenti artistici, a cominciare dalla copertina, che descrivono l'interessante songwriting di Todd Portnowitz, con ogni probabilità l'arma migliore di questo quintetto di Melbourne (Florida, nulla a che fare con la lontana terra australiana) che musicalmente sembra invece collocarsi lungo un assodato linguaggio indie rock, più volte sviscerato in questi anni. Tutto qui il limite del loro secondo lavoro per la Chocolate Lab (etichetta che annovera nelle sua fila anche Andy Yorke, fratello del più famoso Thom e già leader degli Unbelieveable truth), dal curioso titolo in italiano, Distaccati, evidentemente altro richiamo ad un lirismo che non difetta di ispirazioni "alte". Nella stessa title track si tira in ballo Walt Whitman, più avanti c'è spazio per il poeta inglese Keats, mentre Portnowitz, voce stridula e stoffa da folksinger "dylaniato", disegna storie d'amore improbabili fra statue che si animano in un museo (To a Meteorite in a Museum), tra uno scultore e la sua stessa opera (A Stone Questions Its Sculptor) oppure più concrete incomprensioni sentimentali in una grande città (New York) e viaggi onirici fra deserto (Desert Music, titolo quanto mai programmatico) e spazio (The Moon Looks Back).

Rappresentazioni originali non c'è dubbio, che si accompagnano tuttavia ad una musica più stridente e meno eterea del previsto, visti gli argomenti: partiti da una matrice folk, ancora evidente peraltro nelle ossute trame delle citate To a Meteorite in a Museum e A Stone Questions Its Sculptor, i Clock Hands Strangle rivedono le loro fonti di ispirazione secondo traiettorie tipiche dell'indie rock odierno, con un suono chitarristico vagamente psichedelico, zoppicante e aperture pop (vedi anche la solarità di contrasto creata dall'utilizzo dei fiati, con il trombone di Cristian Duran in bella mostra nel finale di Maria), arrivando a lambire anche un vago sentore alternative country con Eve of Halloween.

In tutto ciò l'impressione che se ne ricava è di una band calata nel suo tempo, con tutti i pregi e i difetti di chi si allinea ad uno stile senza svelarne particolari inediti. Ci sono piccole "follie" nel percorso dei Clock Hands Strangle, tra cui un semplice Instrumental, raccordo fra l'apertura di Distaccati e il suono grungy di Desert Music, ma anche fra gli scatti chitarristici di una As Is dai fremiti quasi power pop o, per rovescio, fra le deviazioni un poco nevrotiche di The Moon Looks Back l'effetto è quello di una band ancora in cerca di personalità. Non la dovesse trovare, per Todd Portnowitz potrebbe sempre dischiudersi una carriera in solitario, c'è da scommetterci.
(Fabio Cerbone)

www.myspace.com/clockhandsstrangle
www.chocolatelabrecords.com



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