Ronny
Cox
Songs...With Repercussions
[Wind
River 2009]
L'elegante settantenne in copertina è un volto che forse i più curiosi
fra i lettori avranno vagamente ricordato: Ronny Cox vanta infatti
una carriera di attore ormai lunga quarant'anni, che lo ha visto partecipare
a numerosi lungometraggi e serie televisive, dove la sua faccia si è affiancata
a star di Hollywood assai più note. Personalmente la memoria va al bellissimo
Deliverance (Un tranquillo week-end di paura, tratto dal romanzo
di James Dickey) di John Boorman del 1972: al fianco di Burt Reynolds
e John Voight, Cox ebbe un ruolo di una certa importanza, oltre alla fortuna
di partecipare ad un film culto dei primi anni '70, dove venne immortalato
nell'immagianrio americano per la famosa scena denominata "dueling banjos",
spiritoso ritratto della gente hillbilly del profondo Sud. Nel frattempo
Ronny Cox ha presenziato anche in pellicole più mainstream (vedi Beverly
Hills Cop e Total recall) in serial come Desperate Housewifes, ma si è
ritagliato soprattutto una carriera di musicista. Oggi lo scopriamo infatti
raffinato interprete folk grazie a Songs….With Repercussions:
al suo attivo ci sono già sette dischi ed una discreta presenza in festival
e concerti fra l'Ohio e Nashville.
Una volta lette le sue note biografiche e la sua preparazione come chitarrista,
non mi sorprende dunque trovarmi di fronte questa bella raccolta di ballate
che viaggiano fra tonalità folk eleganti e radici country, con punte di
western swing e bluegrass. Tre solamente i brani originali: la country
ballad Grady, la spanish song Santa
Ana Winds, davvero un gioiellino, e Milkbone
Underwaer, dai sapori un po' retrò. Il limite di Songs….With
repercussion a ben vedere è proprio questo: contegno e belle maniere,
ma forse per chi apprezza anche la scrittura e il songwriting si tratta
di un disco di genere meno appetibile. Ciò non toglie che la band alle
spalle di Cox sia quanto di meglio si possa desiderare per questo stile:
ottimo Danny Harlow al mandolino e tenor guitar, puntuale Susan Taylor
alle chitarre, banjo e piano, e così tutti gli altri, arricchendo un piatto
cucinato sicuramente con affetto.
Come si diceva Cox è un interprete, ma il suo talento (o forse la sua
onestà dovremmo dire) è stato quello di rivolgersi a folksinger giovani
e meno giovani, in gran parte sconosciuti, recuperando Happy
Father's day di Jonathan Byrd, The
Better Man di Eric Schwartz o la gioiosa Give
it to the Rich Man di Jack williams, nomi credo noti solamente
nei ristretti circuiti degli amanti del folk, o ancora vecchi traditional
come The Water is Wide (dedicata alla
moglie scomparsa due anni fa) e Down the Trail
to San Antone. Il risultato è assai godibile: per chi apprezza
personaggi quali James Talley, Willie Nelson, o la recente scoperta Mickey
Clark, Ronny Cox potrà offrire un ulteriore diversivo, anche se non si
tratta di un vero autore, piuttosto di un pregevole interprete.
(Davide Albini)