inserito 20/01/2010

Tony Denikos
Already Gone
[
Tony Dekinos  2009
]



Il volto non è più quello di un novellino e la biografia ci viene in soccorso. Tony Denikos scrive canzoni dal '79 o quanto meno è da alllora che le porta in giro sui palchi della East Coast, Baltimora e dintorni per essere precisi. Le sue origini stanno a Laurel, Maryland, ma il cuore batte lungo i mille rivoli della musica americana, tanto che Already Gone risulta essere un variegato dipinto dove attingere a più linguaggi della tradizione: dalle inflessioni sudiste al folk d'autore, dalla scorza country alla sporcizia blues passando naturalmente per qualche piccolo rock'n'roll. È il suo terzo lavoro ufficiale dall'esordio nel 2000 con Naked and Smiling, così a sottolineare un impegno moderato e una "carriera" vissuta in totale tranquillità: Denikos esce allo scoperto quando ha qualcosa da dire e soprattutto quando trova qualche anima generosa a sostenerlo.

In Already Gone si è riunita la crema di quel country & folk appassionato dell'altra Nashville. I nomi di Dave Jacques (basso) e Phil Madeira (organo e accordion), di Dave Roe (basso) e Tim Berry (batteria) diranno qualcosa a chi ha seguito da vicino le avventure musicali di John Prine e Emmylou Harris, per citarne alcuni, sessionist che valorizzano la qualità sostanziale delle composizioni di Tony Denikos. Scrive con partecipazione e romanticismo, muovendosi fra il commento sociale (Big Easy Down, che torna sui passi di Katrina e New Orleans, Auction Block, Broken Down Cowboys) e quei piccoli ritratti di un'America defilata che sono il fulcro di una certa scuola del songwriting a stelle e strisce. Il volto compassionevole che mette nelle sue liriche lo allontana dalla retorica più spicciola, anche quando abbraccia le emozioni più intime (la drammatica storia di guerra narrata nella dolcissima Home for Christmas).

Insomma Tony Denikos è uno della vecchia guardia, sguaina ballate che rimandano direttamente al suo mentore John prine (sentitevi Norfolk Town), ma è abbastanza eclettico da non chiudersi nel semplice ghetto dei folksinger tutto parole e chitarre acustiche. E' allora che spuntano l'heartland rock di River Don't Rise, le chitarre swamp (il bravo Gantt Kushner) di Big Easy Down, l'armonica di Auction Black (qualcosa del Greg Tropper più gioioso fra le note) e le stoccate elettriche di Laurelite, un boogie rock semplice semplice ma che piace tanto al nostro Tony da riproporlo come bonus track, con l'aggiunta della chitarra dell'ospite Warner E Hodges (Jason & The Scorchers). La scelta di seguire l'estro del momento e di fare lo slalom fra gli stili potrà anche apparire a volte un poco forzata (Nobody Loves Her si sciupa in un blues più canonico, mentre Love's Impossible appare sin troppo ammorbidita), ma nel complesso Already Gone è un esempio di Americana matura e di cantautorato dalla nobile stirpe.
(Fabio Cerbone)

www.tonydenikos.com
www.myspace.com/tonydenikosband


<Credits>