inserito 12/03/2010

Haunted Hearts
Thank You, Goodnight
[
Haunted Hearts  2009
]



Progetto che nasce per iniziativa del songwriter Dennis Ellsworth - titolare di una propria carriera solista di cui vi daremo presto notizie - i canadesi Haunted Hearts rafforzano la nostra idea che alcune delle proposte più promettenti, almeno in fatto di rock delle radici, provengano oggi oltre il freddo confine a nord dei Grandi Laghi americani. Sono originari di Charlottetown, centro principale dell'isola di Prince Edward, una regione anche musicalmente defilata rispetto ai più importanti centri canadesi. Da qui forse quella somiglianza con la scuola alternative country della provincia americana: completamente indipendenti (e senza contratto), isolati a qualche centinaio di chilometri dal confine con il Maine, gli Haunted Hearts ricordano un po' quelle band malinconiche che popolavano il genere una decina di anni fa (se proprio costretto scomoderei Volebeats, Bellwether…): country song agrodolci, influenze che vanno dal folk all'honky tonk (soprattutto per la presenza del pianoforte di Johnny Ross), anche qualche sfumatura pop, ma naturalmente molto country rock, di quello però che non ascolteresti mai a Nashville.

Thank You, Goodnight è un esordio ancora ingenuo, registrato praticamente in presa diretta e con pochi artifici nel week end di San Valentino del 2009 a casa del batterista Mike MacDougall. Viste le premesse assai povere di mezzi, devo dire che il risultato si fa apprezzare: queste canzoni tormentate, questi cuori infranti e infestati dai fantasmi, come ci racconta Ellsworth, viaggiano fra depressione e ironia, senso di perdita e strane avventure personali. Il songwriting in effetti non è niente male e già Thank You, Goodnight, ballata armoniosa dai sapori tipicamente alt-country guidata da piano e organo, segnala Dennis Ellsworth quale autore da tenere in considerazione. Si fa sostenere dalle chitarre (anche mandolino e pedal steel) di Dan Currie, oltre al citato Johnny Ross, quest'ultimo vero elemento caratterizzante del sound della band: la stessa Haunted Hearts ad esempio è una giocosa country song da saloon che contrasta con il senso delle parole cantate da Ellsworth, e sullo stesso piano andrebbero citate quanto meno la spiritosa There Is No Understanding Between Tree and Man e il tempo di marcetta honky tonk di Acid, un testo provocatorio e in realtà surreale che conferma il talento di Dennis Ellsworth.

La sua voce d'altra parte si trova davvero a suo agio con lo stile un po' arruffato del gruppo: molto convincente sia negli episodi più squisitamente legati allo stile alternative country (I Only Mean Well la migliore nell'unire melodia, chitarre e piano) sia in quelli più nostalgici e soffusi, tra cui si segnalano Dynamite e soprattutto la morbida melodia, quasi retrò, tra pop e ricordi Tin Pan Alley, di Don't Cross Your Heart. Sono ancora un po' a digiuno di produzione e malizia, ma cresceranno...
(Davide Albini)

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