inserito 18/01/2010

Tift Merritt
Home is Loud
[
Blue Rose  
2009]



La Blue Rose recupera inaspettatamente dagli archivi Home is Loud, interessante disco dal vivo che Tift Merritt pubblicò a ridosso del suo acclamato Tambourine. Allora disponibile in via esclusiva attraverso il sito dell'artista, saggiava la qualità della tournè del 2005 con una band dall'anima rock e desiderosa di jammare. La ristampa aggiunge anche una bonus track alla scaletta originale, Bramble Rose. Vi riproponiamo la recensione a suo tempo apparsa su RootsHighway.

Entrambi gli album della bionda rockeuse - Bramble Rose (2002) e Tambourine ('04) - mi erano piaciuti non poco, ma in tutta sincerità immaginavo che questo episodico cadeaux altro non fosse se non il classico prodotto only for fans, magari poco pensato, poco scontornato e poco significativo. Che stupidaggini. Vi dico subito che l'unico particolare che separa Home Is Loud dalle cinque stelle è il fatto che non contenga un'esibizione integrale, e che era dai tempi gloriosi dei bootlegs di Bruce Springsteen che una registrazione catturata on stage non mi divertiva così tanto. Chi cerca novità e rivoluzioni copernicane è ovviamente invitato a passare la mano, pena delusione e disappunto, mentre a chi desidera gustarsi un'oretta del classic-rock più trascinante in circolazione è caldamente suggerito di farsi avanti.

Ascoltando le nove canzoni di Home Is Loud si ha più volte l'impressione di trovarsi di fronte a quello che sarebbero potuti essere i Jayhawks in formato live, a un Ryan Adams ancor più selvaggio e travolgente, al linguaggio di un rock'n'roll che ha saputo assimilare l'indimenticabile lezione del mainstream anni '70 per riproporlo attraverso abbondantissime iniezioni di energia e freschezza. In gran forma tutta la band, nel cui contesto meritano un applauso speciale la chitarra fulminante di "Sweet B" Brad Rice, il drumming in odor di rhytm'n'blues di Zeke Hutchins e i bordoni dell'organo di Danny Eisenberg; di parecchie lunghezze sopra la media il repertorio, che spazia dal country-rock elettrico di Write My Ticket Home e Ain't Looking Closely agli scossoni southern-soul di Your Love Made A U Turn, dalla malinconia rootsy di Laid A Highway e Supposed To Make You Happy (sopraffina la steel di Greg Reading) al gospel febbricitante di When I Crossover.

Nella sequenza devastante che incastra Neighborhood, Tambourine e Shadow In The Way, poi, Tift Merritt dimostra di saper coinvolgere il pubblico con un entusiasmo, una sicurezza di sé e un senso del ritmo e dell'improvvisazione talmente efficaci da lasciare di stucco. Le solite iperboli? Giudicate un po' voi, io voglio soltanto convincervi a fare di tutto pur di entrare in possesso di questo disco straordinario. .
(Gianfranco Callieri)

www.tiftmerritt.com
www.bluerose-records.com



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