inserito 26/11/2010

Rachel Harrington
Celilo Falls
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SkinnyDenis Rec.  2010
]



La storyteller Rachel Harrington ha il folk e il country nel cuore e in questa terza prova li tira fuori con tutta la sua forza ed energia. Rispetto ai precedenti lavori, (The Bootlegger's Daughter, City Of Refuge e il Live Into The Woods) con questa raccolta Rachel intraprende una nuova strada (grazie al consiglio dell'amica e collega Lori McKenna) cercando di rivolgere i suoi testi ad esperienze personali e alla propria vita piuttosto che a fatti o personaggi esterni. "E' una cosa difficile da fare", spiega in un'intervista, "č come rompere pagina dopo pagina il diario della tua vita ed esporsi senza veli, ma ci ho provato e Celilo Falls č il risultato di questo sforzo". Canzoni che pescano nell'intimo e che fanno male, che fanno piangere quando vengono scritte e cantate. Testi che ricordano persone che non ci sono pių, amici persi e relazioni andate male. Ballate intime quasi sussurrate che ti si appiccicano addosso nella loro essenza e che trasmettono una certa risonanza all'ascoltatore. Celilo Falls erano delle bellissime cascate del fiume Columbia al confine tra lo stato dell'Oregon e quello di Washington che purtroppo sono state rimpiazzate da una diga e distrutte dal progresso.

Radicata nella musica soul e country, nei vecchi dischi gospel comprati dal padre e ascoltati da giovane, nella musica di Hank Williams (la sua prima fonte d'ispirazione) la cantante originaria dell'Oregon, ci trasporta nelle gotiche terre del West. L'aria di queste terre riflette il suono dell'album: un manto acustico di suoni suffusi, malinconici da porch song e sedia a dondolo. Evan Brubaker č ancora una volta in cabina di regia (oltre che coautore di alcune canzoni) e i musicisti coinvolti (Ronnie McCoury della Del McCoury Band al mandolino, Rod Clements alla slide, Dan Salini al violino) accompagnano in punta di piedi la voce soulful e smoky di Rachel. La bella House Of Cards apre la raccolta evocando le vecchie old time ballad e le porch song dei monti Appalachiani con il profondo suono bluegrass del violino e del banjo. In Here in My Bed una chitarra acustica appena sussurrata, una slide in sottofondo e soprattutto la sua voce ti avvolgono in una ballata sofferta che ricorda una persona amata, mentre nella ritmata You'll Do Rachel racconta di una relazione andata male in maniera diretta senza peli sulla lingua. Little Pink ti strappa qualche lacrima con quell'andamento sofferto che ricorda Gillian Welch e la struggente Goodbye Amsterdam, uno dei miglior episodi della raccolta, elenca le cittā in cui si ritorna e i momenti che si rivivono senza la persona del cuore.

La religiositā della sua educazione (č cresciuta all'interno di una comunitā evangelica) č evidente in He started Bulding My Mansion In Heaven Today che ricorda le parole del nonno e in Pretty Saro, una gospel song cantata "a cappella" da farti trattenere il fiato per tutta la sua durata. You Don't Know č un gran pezzo; registrato in presa diretta ti trasporta in paesaggi immacolati del West ed č illuminato dalla chitarra acustica e dal suono di un'armonica che ha un sapore molto dylaniano. Bury Me Close ha un qualcosa di ballata irlandese mentre Where are You e Spokane scorrono leggiadre accompagnandoti su una highway deserta con il suono del vento dell'Orgeon. La delicata Let Me Sleep in Your Arms Tonight é un lamento doloroso per la perdita della persona amata e la conclusiva The Last Jubilee descrive i vantaggi di raggiungere nell'aldilā June and Johnny Cash, Hank Williams ed Elvis che possono suonare insieme per te tutta la notte. Come Mary Gauthier e Mrs.Welch, un'altra stella si sta facendo notare nel firmamento del cantautorato americano femminile.
(Emilio Mera)

www.rachelharrington.net
www.myspace.com/rachelharrington



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