inserito 04/06/2010

Hurray for the Riff Raff
Young Blood Blues
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Hurray For The Riff Raff   2010
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Una ragazza del Bronx lascia la Grande Mela alle sue spalle, attraversa gli Stati Uniti in treno, il vapore la spinge verso sud e non smette finché non la porta a New Orleans, dove la nostra ragazza - che di nome fa Alynda Lee Segarra - si guadagna da vivere da musicista di strada suonando lo strumento a percussione più caratteristico del luogo (washboard) per poi passare al banjo, scoprirsi songwriter e dare quindi vita ai Viva la Marmaglia: nel secolo XXI l'America è ancora il paese dove queste storie accadono davvero e forse è per questo che amiamo l'Americana, per il sapore genuino delle vite che ci sono dietro e che mantengono sempre ricco il gusto di una ricetta musicalmente esausta eppure inesauribile, grazie alla sua capacità di far sognare e talvolta di trasformarli - questi sogni - in realtà. Hurray for the Riff Raff - Viva la Marmaglia suona male come asse da bucato invece di washboard - sono la citata Alynda (banjo, voce e songwriting) e Yosi Pearlstein (violino e batteria) più alcuni amici che li hanno aiutati ad arricchire di felici colori musicali questo Young Blood Blues, che risulta quindi opera più varia e soddisfacente dell'album d'esordio (It Don't Mean I Don't Love You), lavoro più prossimo alle sonorità asciutte e magre del principale mentore della giovane band, Bonnie "Prince" Billy.

Il primo strumento a fare colpo sull'ascoltatore è la voce di Alynda Lee, richiama alla memoria un po' Cat Power ma soprattutto un'ugola stagionata debitamente e con successo nei fumi dei locali del Vieux Carré; il disco prende il via con mademoiselle Segarra che canta "I saw your ghost at the grocery, I could have sworn that was you, I thought you were standing next to me, but I knew it couldn't be true" accompagnata da discreti accordi di banjo - l'approccio scarno del debutto - poi però la canzone sterza decisa verso la nuova direzione con l'ingresso perentorio della fisarmonica e della batteria. Il violino di Pearlstein è viceversa la voce protagonista di Slow Walk, uno dei pezzi forti del gumbo di Hurray for the Riff Raff; il folk e il blues formano l'ossatura della loro musica ma si può fare musica a New Orleans e fare a meno di un accento jazz? Certamente no, ed ecco I Know You guidata sì dal banjo ma impreziosita dall'intrusione di una tromba che dà effetto e sostanza alla canzone.

Young Blood Blues è disco che s'impone: dieci canzoni senza inciampi, brillanti le intuzioni melodiche e le soluzioni d'arrangiamento, resta nelle orecchie anche dopo averlo tolto dal lettore. Slow Walk - come detto - è un pezzo forte, ma Too Much of a Good Thing (prestate attenzione alla voce della Segarra sulle prime battute e poi al lavoro indovinato di tromba e fisarmonica nella parte centrale) e Take me (lavoro di pregio alla steel guitar) non sono da meno e una menzione la merita anche l'inquietante Calmly, in cui Alynda e la band ricordano certi furori - qui però più carnali che spirituali - di David Eugene Edwards. Grande sorpresa di questo scorcio di 2010: correte ad ascoltarli prima che un produttore ce li rovini.
(Maurizio Di Marino)

www.myspace.com/hurrayfortheriffraff
www.cdbaby.com/cd/hftriffraff3



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