inserito 05/05/2010

Turnpike Troubadours
Diamonds & Gasoline
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Turnpike Troubadors  2010
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Tra la miriade di nuove band ogni tanto capita di imbattersi in quella che più delle altre ti prende subito e ti fa pensare: "Wow questa è veramente una band originale, che suona veramente bene". Dopo i primi ascolti si cerca di sapere chi siano, da dove vengano, quali siano le loro influenze e a chi somigliino. Questo capita ascoltando l'ultima fatica dei Turnpike Troubadors da Tahlequah, Oklahoma. Questi Troubadors hanno proprio un sound fresco, originale, trascinante e altamente godibile che è allo stesso tempo folk-rock, alternative country, americana, cajun e bluegrass; insomma mischiano un po' tutta la musica popolare americana. Merito di tutto ciò va anche dato al produttore, quel veterano di Mike McClure (anche titolare della Mike McClure Band) ben conosciuto in Texas e Oklahoma come guida spirituale di quel "Red Dirt Movement" (che sta a indicare quel rock stradaiolo con influenze sudiste e shoegaze) oltre che talent scout e produttore di band della scena okie e texana (Cross Canadian Ragweed, Jason Boland, The Great Divide… ). Il missaggio e la masterizzazione realizzati da Joe Hardy, (ZZ Top, Steve Earle) completano il buon risultato finale.

Il loro nome, molto evocativo, richiama le polverose strade del "Sooner State" (le Turnpike) e ricorda le loro influenze e passioni (i Troubadors): il Folk di Woody Guthrie da un lato e il Country di Waylon Jennings dall'altro. Evan Felker (voce), R.C. Edwards (basso e voci), Kyle Nix (fiddle), Ryan Engleman (chitarra), Giovanni Carnuccio (batteria) ci regalano un bel disco che piacerà a tutti gli amanti del suono "americana" dagli Old'97 ai Wilco, passando per Avett Brothers e Jayhawks. Le canzoni sono tutte piacevoli e ben costruite con testi azzeccati che parlano della vita in quell'America rurale e lontano dal mainstream, facendo un passo avanti rispetto all'acerbo album d'esordio Bossier City.

Every Girl
e 7 and 7 sono rock ballads con un bel suono ruspante e coinvolgente, caratterizzate da un pregevole intreccio elettro acustico con dobro e violino ad arrichirlo. 1968 è sognante ed acustica con un ritornello che non ti lascia (good to see you my old friend) con la trascinante voce di Evan e una bella fisarmonica al seguito. Down on Washinghton è country rock ben fatto che riprende gli insegnamenti di Gram Parsons e della Band, aggiungendo qualcosa in più. Kansas City ha il suono di un valzer da vecchi cowboys con un violino che da quel tocco di celtico che non guasta mai. Le sudiste Whole Damn Town e Leave and Lonely sono arricchite da una bella slide e The Funeral è più tranquilla rispetto alla versione originale (ad opera della Mike McClure Band) con la calda e toccante voce di Evan in evidenza. Diamonds and Gasoline é una ballata introspettiva che va direttamente al cuore e richiama i paesaggi dell'Oklhaoma dove il cielo si perde all'orrizonte, i deserti del Texas e che non sarebbe dispiaciuta al caro Townes Van Zandt. Si riprende il viaggio con il cajun di Sheverport, con il waltz di Evangeline, molto bluegrass, e si chiude alla grande con la deliziosa Long Hot Summer sudista e rockeggiante con un sound elettrico e molto texano. Da ascoltare a tutto volume.
(Emilio Mera)

www.turnpiketroubadours.com
www.myspace.com/turnpiketroubadours



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