inserito 15/12/2011

Jonny Corndawg
Down on the Bikini Line
[K7
 2011
]



Lo sapevo che una copertina vecchio stile (sembra un disco country dei seventies) come quella di Down on the Bikini Line non poteva che racchiudere delle grandi canzoni e così è stato. Nato nel Montana e trasferitosi in tenera età nella rurale Virginia, Jonny Corndawg ha vissuto per un paio di anni in una mal ridotta camera a Nashville prima di deporre definitivamente i suoi speroni a Brookyln. Jonny Fritz (il suo vero cognome) sembra proprio essere quel tipico cowboy di provincia in cerca di fama e fortuna nella grande mela, che rimanda al mitico ruolo di Jon Voigt nel capolavoro "Un Uomo Da marciapiede": maratoneta appassionato, motociclista e operaio allo stesso tempo, Corndawg è un countrysinger a 360°, infatuato di tutto il movimento "outlaw", da Waylon Jennings a Billy Joe Shaver, con più un piglio da singer songwriter dei giorni nostri alla Bonnie Prince Billy o Jason Molina. Grande amico dei Dawes (con i quali è andato in tourneé, suonando anche nell'ultimo Middle Brother), Jonny scrive testi che nascono spontanei lontano dalla scrivania di casa. La maggior parte di questi sono stati pensati correndo a piedi o in sella alla sua inseparabile motocicletta come uno spirito libero, sempre a stretto contatto con la natura dove la testa è più aperta e rilassata.

L'alternanza tra honky tonk ballads e canzoni più acustiche ed intime donano a Down on the Bikini Line (suo secondo album dopo l'esordio del 2008 I'm not Ready to be a Daddy) un'aria frizzante e nuova rendendolo irresistibile dall'inizio alla fine. La band che lo accompagna può essere paragonabile ad un "A-Team" della scena country di New York che comprende Ban Martin (batteria), Jordan Caress (basso), Rich Gilbert (sempre presente con la sua steel) e Joshua Hedley (al fiddle) oltre a John J. McCauley (alle chitarre) dei Deer Tick. Ecco scorgere dalle prime note di Shaved Like a Razor (ripresa anche nel finale in versione più lenta) un invito a stare lì incollato allo stereo ad ascoltare il resto. Un attacco degno del migliore Waylon apre la canzone con steel e violino ad arricchire una melodia accattivante e di sicura presa. L'asfalto è bollente, l'aria di Nashville brucia la pelle e gli occhi, nonostante la polvere, sono fissi sulla strada; incomincia l'inarrestabile Chevy Beretta, l'opener dei suoi concerti con quel elegante tocco twangy e il contributo di Caitlin Rose alla seconda voce.

Dog On a Chain è una ballata spezza cuori costruita intorno a trame elettro-acustiche tanto care a Songs Ohia, mentre Fools and Sages ha quel tocco bluegrass con piglio romantico capace di farti respirare a pieni polmoni l'aria della provincia americana. Life Of a Bear è veloce e si digerisce come uno shot di tequila, così come la notturna e viscerale Night Rider, carica di feeling, alla quale è difficile resistere. When A Ford Man Turns to Chevy sembra una tradizionale honky tonk ballad con tanto di fiddle ma a metà, accelera i tempi trasformandosi in un classico rockabilly suonato a tutta velocità, mentre la trascinante Red On the Head ha un attitudine punk-roll tanto cara ai Social Distorsion. Si ritorna alla tranquillità con Undercover Dad, yodel acustico con piano e violino in bell'evidenza. Chiude lo show Silver Panty liners, un duetto cantato a cappella in compagnia della brava Caitlin Rose. Insieme a Robert Ellis tra le più genuine sorprese dell'anno in ambito country.
(Emilio Mera)

www.corndawg.com


   


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