inserito 28/07/2011

The David Mayfield Parade
The David Mayfield Parade
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9th Grade Records  2011
]



David Mayfield, già bassista nei Cadillac Sky, lascia momentaneamente alle spalle quella avventura per affrontare un progetto solista. Quartetto di musicisti di estrazione old time e benedetti dalle cure produttive di Dan Auerbach (Black Keys), i Cadillac Sky si sono mossi dal Texas a Nashville tentando la fortuna con tre dischi imbevuti di una rilettura della tradizione old time e bluegrass. David, invece, si apre oggi ai diversi stimoli del suo songwriting, garantendo comunque una linea di continuità nella famiglia. Cresciuto infatti in un'atmosfera comunitaria e un po' zingaresca, al seguito della carovana country dei genitori, entrambi musicisti, e con una sorella (Jessica Lea Mayfield, già un paio di lavori solisti premiati dalla critica indie) dal sicuro avvenire, David ha pensato bene prima di "nascondersi" dietro le quinte, curando le registrazioni degli amici Barry Scott e Among The Oak & Ash's, quindi di uscire allo scoperto sfruttando la sua amicizia con gli Avett Brothers. Una sensibilità musicale comune viene effettivamente evocata nello svolgimento di The David Mayfield Parade, lavoro solista sotto le mentite spoglie di un suono corale che unisce tradizione folk, ballate alt-country, primitivo rock'n'roll e amore a prima vista per certo pop d'autore ereditato dai sixties.

Una formula eterogenea non c'è che dire, che rimessa nelle mani e soprattutto nella voce morbida di Mayfield raggiunge un discreto equilibrio, una sobrietà che non rinuncia allo spirito eclettico dell'artista ma non sfocia neppure in soluzioni troppo barocche. I tenui archi che accompagnano l'acustica Blue Skies Again (donata in passato al repertorio della sorella) annunciano un folksinger dai toni gentili, salvo deviare verso la chitarra twangy e riverberata di I Just Might Pray. Da qui parte un disco curioso che non resta imprigionato nel clichè dell'Americana a tutti i costi, nonostante la presenza di Mayfield a festival itineranti quali Bonnaroo e Merlefest. La sua matrice rootsy, giunta in superficie con la fokie Breath of Love o la romantica ballata country Faraway Love (al controcanto femminile è presente Caitlin Rose), si mescola con una scaletta imprevedibile: il recupero di Sea of Heartbreak (Beck) commuove nel suo intreccio tra voci piano e organo, Norreen recupera un frizzante rock'n'roll a metà strada fra i Beach Boys, Buddy Holly e la campagna sudista, mentre Looking for Love infila un organetto farfisa degno di Augie Meyers e smuove ancora fresca terra pop rock.

Il gusto retrò che si impossessa della David Mayfield Parade non scade mai nella parodia o nel plagio: in What Do You Call It o nella dolce Udine, altra sintesi fra folk rock e archi dai sgargianti colori sixties ci sono un senso della misura e una fantasia che inducono a considerare questo ragazzo come una possibile rivelazione. L'interminabile (nel titolo certamente… ma il brano arriva comunque a toccare i sette minuti, grazie ad un cadenzato folk rock dal morbido passo elettrico) I Have Been Known to Be Wrong from Time to Time but I'm Afraid I'm Right rappresenta così il degno finale di un autore singolare e dal promettente avvenire.
(Fabio Cerbone)

thedavidmayfieldparade.com



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