inserito 13/09/2011

Tom Russell
Mesabi
[
Proper  
2011]



Il più letterario e beat dei cantori del border completa il percorso intrapreso con Blood on a Candle Smoke, celebrando in Mesabi una sorta di compendio del suo stile e della sua ricerca decennale. Del precedente progetto Mesabi costituisce al tempo stesso una prosecuzione e un ampliamento, senza minimamente scadere in una copia sbiadita. Lavoro complesso, più di un anno di gestazione, quindici canzoni collocate geograficamente in diversi luoghi e studi di registrazione (Nashville, Tucson, Los Angeles e El Paso), personaggi e vicende che passano da figure acclamate, star in decadenza, assoluti outsider e naturalmente memorie personali dello stesso Russell. Non un vero e proprio concept, ma più soggetti intrecciati fra loro, come se Mesabi rappresentasse una raccolta di novelle unite da un filo rosso. Se il "set cinematografico" è dunque familiare per Tom Russell, lo è altrettanto la musica, un groviglio di ballate arse dal deserto, stentorei folk rock, sabbiose brezze dal confine messicano, con accordi e passaggi usuali per l'autore, eppure sospinti da una vitalità degli arrangiamenti che li rendono nuovi e significativi. Lo schieramento è di quelli che non si scordano: ancora camei sparsi dei Calexico, le partecipazioni di leggende quali Van Dyke Parks e Augie Meyers, l'ottimo pianista e co-produttore Barry Walsh, e ancora David Henry, Will Kimbrough, Victor Krauss, Fats Kaplin, come dire l'essenza di un'altra Nashville.

L'effetto si coglie negli episodi più elettrici, in un'epica Mesabi ad aprire le danze: costituisce la parte più "privata" dell'album. Russell traccia la desolazione del Minnesota dove è cresciuto il suo mentore Bob Dylan e al giovane folksinger Robert Zimmerman cerca di rapportarsi in una comune storia di influenze e ascolti musicali. La successiva When the Legends Die sposta l'attenzione sullo stesso Tom Russell e la sua ostinata maturazione come autore, la strada fatta per affrancarsi dai suoi maestri. Il set si sposta quindi all'esterno, in una galleria di personaggi fra Hollywood e Disney, celebrando le sfortunate vite di Bobby Driscoll (la bellissima ballad elettrica Farewell Never Land), voce di Peter Pan al cinema, morto dimenticato e tossicodipendente a soli trentuno anni, di Cliff Edwards detto "Ukulele Ike" (il retro wing The Lonesome Death of Ukulele Mike), musicista jazz e suonatore di ukulele caduto in disgrazia, e ancora di Sterling Hayden (l'asciutto folk di Sterling Hayden), attore in Johnny Guitar e Giungla d'asflanto, abbattuto dalla mannaia del maccartismo e dalla caccia alle streghe comuniste negli anni '50. Furious Love (For Liz) è l'ultima canzone incisa in ordine di tempo, breve bozzetto acustico dedicato alla scomparsa di Liz Taylor, mentre i trionfali toni da marcia funebre in stile New Orleans di A Called Way Out There, con sezione fiati al completo, vanno in memoria dell'improvvisa morte di James Dean.

Il disco è un continuo andirivieni di luoghi e relative espressioni musicali: Heart With a Heart è ampliata nella sua veste gospel dalle voci delle McCray Sister, Jai Alai un bollente flamenco con la chitarra spanish di Jacob Mossman, And God Created Border Town chiama alle armi l'accordion tex mex di Joel Guzman e il piano di Augie Meyers, tratteggiando le miserie delle città di confine, fondendosi con naturalezza nella successiva Goodnight Juarez, località a cui Russell è legato da grande affetto. Il disco ufficialmente si chiude sulle note della ripresa acustica di Love abides, già presente in The Man From God Knows Where, anche se la verbosità di Tom Russell non lo frena dall'includere due bonus track, entrambe presenti nella colonna sonora di "Road to Nowhere", film targato 2010 del regista di culto Monte Hellman. E per fortuna aggiungiamo noi: la cover rallentata e rarefatta di A Hard Rain's A-Gonna Fall, cantata in coppia con Lucinda Williams, è un mezzo miracolo di latente tensione, la stessa The Road to Nowhere invece un altro saggio dell'intesa raggiunta con i Calexico, sullo sfondo di una storia di caduta e miseria ai margini dell'America.
Un altro centro perfetto nella collezione di Tom Russell.
(Fabio Cerbone)


www.tomrussell.com


   


<Credits>