inserito 01/08/2011

Gillian Welch
The Harrow & The Harvest
[
Acony 
2011]



Un senso di incantata immobilità assale al primo ascolto di The Harrow and the Harvest, disco agognato per otto lunghi anni che sembra consegnarci una Gillian Welch chiusa in una teca, rapita dalla sua anima folk più interegerrima. È difficile scalfire questa superficie e non farsi guidare da un naturale istinto, lo stesso che vorrebbe la cantautrice ferma sulle sue convinzioni: l'interminabile silenzio artistico e la conseguente aspettativa, da parte di un publico Americana che l'ha derintivamente consacrata ad ambascitrice del genere, confermano questa impressione. Un'attesa che evidentemente rischia di giocare brutti scherzi, soprattutto se si attendeva una progressione che già sembrava trapelare frai solchi dell'interlocutorio Soul Journey, album che rimandava infatti ad una nuova dimensione. Non è arrivata, sono trascorse stagioni interminabili e oggi The Harrow and the Harvest risulta persino provocatorio nella sua "chiusura" al tempo: non un passo avanti, bensì due indietro, verso l'asciutto folk appalachiano, le ballate scure e dense della tradizione, il suono acustico più scarno e indifeso, che esalta la voce della Welch e gli incastri agli strumenti a corda dell'inseparabile compagno David Rawlings.

Tutto già scritto, tutto (forse) già detto in Hell Among the Yearlings e Time (The Revelator), ormai punti fermi del moderno folk americano, che intorno a questa musica ruotavano con un senso ciclico (e un po' mistico) della vita e della musica. Eppure la sincerità di The Harrow and the Harvest, il fatalismo delle sue storie, l'intersecarsi di mortalità, speranza, desiderio e depressione (immancabile se finiamo nell'old time music) che sbucano dalle parole come pietre di Gillian Welch non passano inosservate, non sono affatto "un altro revival", uno dei tanti che sta vivendo l'american music. Non sarà probabilmente il disco della consacrazione, semmai una rilettura delle tematiche che da sempre nutrono i sogni di questa ragazza d'altri tempi. Ciò nonostante The Harrow and the Harvest racchiude ancora quel senso di mistero infinito che pone il suo contenuto fuori da ogni contingenza: il ruvido incedere hillbilly di Scarlet Town ci introduce in questo mondo di magia, fra sentimenti di vendetta. Personaggi trascinati dagli eventi quelli della Welch, che parla di amore e morte con una grazia che regge soltanto nella sua bocca, senza trasformarsi in una messinscena: Dark Turn of Mind resta in equilibrio fra dolcezza delle chitarre e crudele ferocia delle parole, Hard Times viene ancora dal passato ma si adatta incredibilmente ai nostri giorni, mentre un trittico di brani che si aprono con "The Way" nel titolo (The Way it Will Be, The Way it Goes, la conclusiva The Way the Whole Thing Ends) paiono sviluppare l'intera gamma di umori del disco, quasi una sintesi che si dipana fra la ripresa del country più rurale e quelle eteree ballate folk che nello scambio delle voci e delle chitarre fra la Welch e Rawlings hanno impresso uno stile.

Non manca naturalmente la murder ballad di turno, una Silver Dagger che attinge direttamente alla fonte della Carter Family, mentre la dolcissima e ondeggiante Tennessee e assai di più Down Along the Dixie Line evocano luoghi e ricordi, immersi nella cultura e nelle immagini del Sud. Ritratti che necessitano solamente di qualche contrappunto al banjo, oppure un'armonica sporadica (ad esempio nella rustica, asciutta Six White Horses, altra invocazione dei fantasmi della più pura hillbilly music) per acquisire una forza quasi ancestrale. La musica di Gillian Welch è primitiva e non si pensi ad una contraddizione con la grazia della sua interpretazione: basterebbe un vecchio 78 giri dell'epoca della Grande Depressione per cogliere questo contrasto. Certo resta la sensazione (e forse anche il rammarico) di un'artista che non sente neppure l'esigenza di uscire dal suo guscio folk, quasi si trattasse di una sfida: il miracolo è che Gillian Welch riesce comunque ad apparire modernissima.
(Fabio Cerbone)

www.gillianwelch.com


   


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