Astrid Young
Matinee
InBetween Records 2002




Che ci sia qualche cosa di familiare in questo cd appare chiaro sin dai primi accordi suonati sulla dodici corde acustica. Come se il modo di suonare caratteristico di uno dei nostri beniamini incontrasse i fantasmi che gironzolano nei giardini di Nick Cave o di certa psichedelia tipica di gruppi come i Mazzy Star o del Mark Lanegan più intimista. Cerchiamo di andare con ordine: Astrid Young, per quanto un nome ai più sconosciuto, altri non è che la sorellina del grande Neil e dal momento che buon sangue non mente, ci consegna questo disco quasi interamente acustico, che conquista solo dopo ripetuti ascolti. Matinee è infatti un lavoro che richiede tempo per essere apprezzato, mantenendo la sua caratteristica fondamentale, che è quella di essere completamente al di fuori dello stile da cantautrice west-coast, come l'illustre parentela potrebbe far pensare. Cupo e malinconico, di una profondità quasi disarmante, possiede riferimenti a certo rock di matrice seventies: è il caso di Blue o della stessa Matinee, dove si ha quasi l'impressione di avere a che fare con i migliori Pink Floyd del periodo Atom Heart Mother e Meddle. Si passa poi a ballate che ci riportano con i piedi per terra: The Lemming Song, o le sonorità sixties di Restraint, con un flauto ammaliante. Lei stessa, nelle foto contenute all'interno del cd, non aiuta a risolvere il mistero: abbigliamento stile hippie, trucco pesante e un'aria tra sacro e profano, come a dire seguimi e qualche cosa scoprirai. Per il momento abbiamo scoperto il suo Matinee, disco di una interessante "dark lady".
(Ruggero Marinello)

Il disco è rintracciabile su:
www.uah.de/inbetweens/
www.astridyoung.com