The Baptist Generals
No Silver/No Gold
Munich 2002




Più low-fi di così si muore, non ci sono dubbi. Per loro si sono scomodati termini anche più originali del solito folk depresso a bassa fedeltà (da qui appunto quell'onnipresente low-fi con cui molta stampa alternativa si è riempita la bocca in questi anni): qualcuno ha persino coniato l'affascinante terminologia ghost-rock, giusto per mettere in guardia l'ascoltatore dalle sghembe melodie di Chris Flemmons e Steve Hill, duo di Denton, Texas, in cerca di una personalissima via alla rivisitazione della canzone folk-blues. Insieme formano i Baptist Generals, scriteriata band che osa assalire la vostra pazienza con ballate talmente fragili, indolenti e dissonanti che nemmeno i più fervidi sostenitori del genere riuscirebbero del tutto a digerire. Ay Distress lancia segnali inquietanti fin dall'inizio e non c'è scampo al lancinante canto di Flemmons, fuori misura oltre ogni logica immaginabile. Folk music ispida, stridente, volutamente fastidiosa, suonata in maniera del tutto approssimativa: Alcohol barcolla ubriaca con una batteria sgraziata alle spalle; Diminished sono sei minuti e mezzo di autentica malinconia acustica; Creeper procede a tentoni; Burning è un assalto alle regole dell'armonia con quel suo incedere folk-punk mentre On a Wheel riesce a infliggere il definitivo colpo di grazia. Può darsi che, come ha scritto qualcuno, la loro ridefinizione dei canoni della musica acustica sia qualcosa di assolutamente rivoluzionario, insomma roba da geni incompresi, a noi pare che No Silver/ No Gold sia soltanto un piatto alquanto indigesto. Si astengano gli amanti della buona cucina.
(Fabio Cerbone)

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