The Blasters
Trouble Bound
Hightone 2002

1/2


Con un colpo di coda inaspettato i Blasters hanno trovato la forza di superare dissidi ed antichi rancori per ritrovarsi come vecchi compagni di strada in una serie di sei concerti celebrativi nelle primavera del 2002. L'occasione è stata dettata dalla recente ed agognata pubblicazione dello splendido box della Rhino, Testament, compendio indispensabile alla fulminea carriera della più amata roots band degli anni ottanta. Non pensiate dunque ad una di quelle tronfie rimpatriate di decrepite rock stars (ma quando mai lo sono stati i Blasters?) alla bisognosa ricerca di nuova gloria. Noi speriamo solo che queste testimonianze live restino episodi in qualche modo isolati (si parla già di un tour invernale) e non la scusa per una fantomatica riunione di studio. Di solito è meglio fuggire da tentazioni troppo nostalgiche, anche se l'idea della Hightone di mettere su disco le serate tenutesi alla House of Blues di Los Angeles tra il marzo e il giugno del 2002 è stata davvero meritoria: Trouble Bound non solo è il primo vero live ufficiale della loro carriera (escluso il prezioso ep del 1982 Over There: Live in Venue London, costituito però solamente da cover), ma a ben diciotto anni dallo scioglimento mostra una immutata freschezza del loro repertorio ed una travolgente carica degli interpreti. Il più in forma rimane Dave Alvin, quasi ovvio, che impazza per tutto il tempo con la sua incendiaria Stratocaster, ma sembrano cavarsela egregiamente anche Bill Bateman e John Bazz alla sezione ritmica, sempre su di giri. Un po' sacrificato e spesso coperto dal solismo dirompente di Dave resta invece il buon Gene Taylor ed il suo inconfondibile piano boogie, mentre Phil Alvin mostra a volte la corda, a tratti in vistoso affanno con la voce. Questioni del tutto secondarie in un'ora abbondante di virulento rock'n'roll, sudato e scalpitante (da urlo le versioni di Dark Night e Common Man), comprensivo di tutti i loro brani più memorabili e con l'aggiunta di tre cover inedite di Johnny Guitar Watson (Too tired), Jr. Parker (Crying For My Baby) e Sonny Burgess (Sadie's Back in Town)
(Fabio Cerbone)

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