Cross Canadian Ragweed
C.C.R.
Universal South 2002




Parlare si southern-rock nel 2003 è un'arma a doppio taglio: qualcuno potrebbe pensare ad un termine di un'epoca ormai lontana, quasi anacronistica, qualcun altro invece ad una specie di età dell'oro del rock'n'roll made in USA. Sta di fatto che il proliferare di nuove band in ambito Americana ha resuscitato vecchi fantasmi: RootsHighway si è già occupato degli strepitosi Drive by Truckers ed ora è la volta dei Cross Canadian Ragweed. Sarà per via di quella contrazione nel nome, che rimanda esplicitamente agli immensi Creedence di John Fogerty, ma questi ragazzi ci sono apparsi simpatici fin dall'attacco spaccone di Anywhere But Here, che a dirla tutta sembra una canzone dei mai dimenticati Go to Blazes, rock stradaiolo serrato che ti mette voglia di partire per qualche posto lontano. Strano scherzo del destino i Cross Canadian Ragweed vengono dall'Oklahoma ed hanno un discreto seguito soprattutto in Texas: dunque non propriamente dei sudisti doc, ed infatti il loro omonimo esordio per la major Universal South (nuova divisione del colosso discografico) non profuma solo di southern-rock. Si sente anche l'eco di radici texane e vaghi ricordi country nelle acustiche Brooklin' Kid e On a Cloud, ballatone da fm radio americana come la ruffiana 17 o Broken ed un'impostazione da tipica bar band (Walls of Huntsville, Suicide Blues) che ha macinato una sfilza di concerti lungo il paese (alle spalle hanno già quattro dischi indipendenti, di cui due live). Cody Canada ha la voce giusta e, come ha scritto intelligentemente certa stampa americana, sembra essere cresciuto senza fare troppa differenza tra Bruce Springsteen (io aggiungerei John Mellecamp) e la Marshall Tucker band. Il risultato a volte è un po' scontato, finendo nei luoghi comuni del genere, ma c'è un misto di ingenuità ed onestà nelle canzoni dei C.C.R. che li fanno apprezzare.
(Davide Albini)

www.crosscanadianragweed.com