Grand Champeen
Battle For Cry Help
Munich 2002




E' vero, i Grand Champeen sono una delle band più interessanti di quest'ultimo periodo. Non dimentichiamoci comunque che i ragazzi sono in giro dall'estate del 1997 e che hanno all'attivo anche Out Front By The Van (2000), album ben accolto dagli addetti ai lavori, gli stessi che oggi li considerano i nuovi Uncle Tupelo o la reincarnazione dei Replacements. Dire forzatamente che Battle Cry For Help sia un nuovo Hollywood Town Hall, o qualcosa in grado di aprire nuovamente le acque per lasciar evadere l'alt-country dai confini nei quali è stato relegato, è molto dura. Chitarristico, vitale e senza un attimo di tregua, l'album, evocativo dei primi Soul Asylum, è l'insieme di quattordici brani che spaziano dal rock più accademico e diretto (Cottonmouth, Broken Records) ad un sound famigliare al circuito meno tradizionale di Austin (tracce di Slobberbone in Paper Rock Scissors e $2 In Silver), e con riferimenti texani diretti agli Stones. Michael Crow, Channing Lewis (entrambi impegnati alle chitarre e alle voci), Alex Livingstone (basso) e Ned Stewart (batteria), oltre alle alchimie vocali che condiscono tutta l'ultima produzione, utilizzano canali convenzionalmente rock come veicoli per unire al suono strumenti come piano (per la corale The Angel's Share) e pedal steel (per quel mainstream struggente intitolato Sparks), alternando anche ballate classiche quali Four Years ad un nuovo country-punk (per Miss Out e Nothin' On Me). La commistione di sonorità differenti (comunque sempre confinate in territori rock/alt-country) concede a Battle Cry For Help un'ampiezza di riferimeti e suoni raramente riscontrabili nelle produzioni più recenti che ci arrivano dall'altra parte dell'oceano, confermando così tutto quanto di buono è già stato detto sulla band di Austin da tabloid notoriamente autorevoli.
(Carlo Lancini)

www.grandchampeen.com