Rex Hobart & Misery Boys
Your Favorite Fool
Bloodshot 2002




Di recente il movimento Americana ha vissuto momenti di felice ispirazione soprattutto nella sua dimensione più retrò: non tutti giudicheranno positivo il fatto di rispolverare vecchi suoni e stili già ampiamente sfruttati (ogni tanto occorre qualcuno che sposti il limite in avanti), ma per il sottoscritto è sempre un piacere scoprire artisti fuori dalle mode, che amano riportare alla luce una country music limpida e immune alle patinature di Nashville. Rex Hobart nel campo del country-rock più old-fashioned è un purista assoluto, tanto è vero che con Your Favorite Fool firma il suo terzo lavoro in compagnia dei Misery Boys e centra il bersaglio per l'ennesima volta. D'altronde avere come produttore esecutivo, ovvero lo sponsor principale, uno della statura di Pete Anderson (noto produttore e chitarrista di Dwight Yoakam) vorrà pur dire qualcosa: dieci canzoni, trenta minuti e poco più (una volta si usava così e se le canzoni erano belle...perché esagerare?) di hardcore-country, honky-tonk music distillata, sottigliezze melodiche e immancabili agganci con il pluridecorato Bakersfield sound (Buck Owens, magari appreso incosciamente proprio via Dwight Yoakam). In Golden Ring spunta un grazioso duetto con Kelly Hogan e pare di sentire certe accoppiate storiche, sulla linea tracciata da George Jones e Tammy Wynette; Promise To Be Honest e I Should Be Gone By Now sono struggenti al punto giusto e ci fanno finire in Texas (anche se i Misery Boys arrivano stranamente dal Kansas), ma il piatto forte di Your Favorite Fool restano una pugno di galoppate country-rock colme di chitarroni twangy (lo stesso Rex Hobart) e pedal steel (Solomon Hofer) tutte in bella mostra in You've Got Some Cheatin' To Do, Gotta Get Back To Forgetting You e Another Bad Habit of Mine. Una voce baritonale riecheggia dal fondo del bar, le birre scorrono a fiumi, qualcuno balla e qualcun altro piange la propria amata: it's real country music, man.
(Davide Albini)

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