Hot Club of Cowton
Ghost Train
Hightone
2002



Una piacevole scoperta la miscela vecchio stile imbastita dagli Hot Club of Cowtown, nonostante non siano proprio delle "giovani proposte". Ghost Train è infatti il quarto disco per la Hightone, ma nel gran proliferare di uscite a tema Americana, è facile perdere per strada i pezzi. Recuperiamo il tempo perduto, rendendoci perfettamente conto che la nuova onda old-time seguita al successo della colonna sonora di Fratello Dove Sei trascina con sè molte realtà di questo genere, non tutte leggittimate. Non è questo il caso di Elena Fremerman e Whit Smith, che hanno formato la band agli inizi degli anni novanta sulle ali di un intelligente revival western-swing. In Ghost Train si sono aggiunti il contrabbassista Jake Erwin, il piano di di Joe Kerr e soprattutto la produzione di Gurf Morlix, di prima classe come sempre. Un sound di vecchia America si sparge lungo i dodici episodi del disco, in parte traditionals rimessi a nuovo, in parte originali e raggiunge l'apice nel frizzante finale di Pray For the Lights to Go Out. Un raffinato incrocio tra country&western e swing si impadronisce dell'iniziale Sleep; l'hillbilly music è protagonista in Forget Me Nots e Cherokee Shuffle; in Home e Paradise With You c'è un profumo di canzone jazz fine anni quaranta, mentreb Fuli Tschai è una orginale trovata strumentale dall'aria zingaresca. Alla voce solista si alternano sia la Fremerman, più spensierata e leggera, sia Smith, adagiato su toni più malinconici, ma la sostanza non cambia: grandissima perizia agli strumenti, eleganza preferita all'eccitazione ed una certa versatilità (una versione country-gospel di Chip Away the Stone, pezzo degli Aerosmith!) sono le armi vincenti di un disco nel suo genere semplicemente gustoso.
(Davide Albini)

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