Tim Krekel
Happy Town
Free Falls
2002

1/2

Esempio classico di "musicista per musicisti", Tim Krekel possiede un curriculum lungo una vita, delusioni e riscatti compresi nel prezzo, ed ha acquisito sufficiente esperienza per mettere in pratica i suoi piccoli sogni di rock'n'roll. Scrive canzoni fin dalla metà degli anni settanta (Delbert McClinton e Patty Loveless tra gli interpreti), ha suonato in un migliaio di dischi, compresi quelli di Jimmy Buffett, il quale è stato un po' il suo mentore nell'introdurlo al music business. Dunque non sorprende più di tanto che Happy Town si presenti, a ben dieci anni di distanza dal suo ultimo lavoro solista (tra l'altro pubblicato dall'italiana Appaloosa), come uno dei prodotti roots-rock più brillanti di stagione: Krekel è un autore e soprattutto un fine chitarrista che sa raccogliere i mille rivoli del rock'n'roll più tradizionale in undici canzoni spigliate e frizzanti. Una voce che non è un capolavoro, ma sa cavarsela in ogni situazione, ed un solidissimo combo alle spalle, che spinge l'acceleratore sulle note di un fiero rock di periferia, sono un biglietto da visita che qui a RootsHighway non ci facciamo di certo sfuggire. Se poi le canzoni incluse hanno una freschezza di fondo invidiabile e riescono a sgattaiolare tra saltellanti jingle-jangle (Sunshine Baby ed una Who You Think You Are dai risvolti quasi beatlesiani), pop-rock sulla linea Costello-Petty (Best Thing I Never Had), speziati profumi southern (Sugar From My Baby) ed un rauco bluesy-rock da bettola alla Kevin Gordon (la stessa Happy Town e Fell Down in Memphis), è semplice farsi rapire dal fascino dimesso di un autentico b-record: quei dischi che alla fine dell'anno nessuno ha mai il coraggio di citare, nonostante abbiano occupato regolarmente il nostro lettore.
(Fabio Cerbone)

www.timkrekel.com