Luna
Romantica
Beggars Banquet 2002


1/2


Trovo una sottile affinità fra le carriere dei Luna e dei Pavement. Cresciute in due mondi completamente differenti, per clima e scena musicale, queste due band hanno saputo esprimere, entrambe a partire dal 1992 e a modo loro (i Californiani con modalità più solari ed i Newyorkesi ovviamente in termini dark, come il grigiore della grande mela), freschezza ed innovazione, portando in superficie un underground musicale sfociato poi nel lo-fi e nell'indie pop. Se i secondi hanno interrotto bruscamente il loro cammino (visto che Stephen Malkmus ha deciso di incamminarsi lungo la strada solista), i Luna stanno celebrando con Romantica dieci anni di onorato servizio. L'ultima fatica di Dean Wareham e band è un lavoro piacevole ed affidabile, nel suo essere comunque standard. Pur avvalendosi di una produzione a quattro mani, con Gene Holder, e con la presenza di Dave Fridmann (amante di archi ed affini, e si sente soprattutto in Black Champagne e Marmaid Eyes), la creatività della band non è venuta meno: le ballate stile Velvet Underground non mancano, Black Postacards e Rememories soprattutto, come non mancano le sottigliezze Americana misto Pop (Swedish Fish, Renée Is Crying e Orange Peel) e qualche strascico elettronico, volutamente presente in ogni brano. Il suono della band è nitido ed orchestrato magistralmente, indispensabile per indirizzare il ritmo verso ballate splendide. Il risultato è gradevole e light, tutto per dodici pezzi concentrati in quarantacinque minuti di musica distensiva e vellutata.
(carlo Lancini)

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