Eleni Mandell
Snakebite
Spacebaby
2002



Idealmente un quarto di Tom Waits, un quarto di Chuck E. Weiss e metà del meglio che la Los Angeles al femminile ha saputo regalarci negli ultimi 20 anni, shakerate a dovere ed avrete qualche cosa di simile ad Eleni Mandell. Questi riferimenti devono essere presi non come demerito, ma esattamente al contrario, per avere un'idea dell'originalità oggi come oggi unica e al di fuori dagli schemi di questa chanteuse elegante e raffinata, ipnotica e penetrante. Giunta con Snakebite al suo terzo lavoro, dopo che la collaborazione con Chuck E. Weiss come vocalist in Extremely Coole, (il secondo lavoro di Chuck dopo 18 anni dal precedente) aveva portato alla realizzazione di Thrill, Eleni, se è vero che il terzo disco è quello della "maturità" raggiunta, centra in pieno l'obbiettivo, confermandosi a grandi livelli. Nostalgiche escursioni nel jazz, ballad cariche di atmosfere notturne, divagazioni sexy ed acustiche, fanno di Eleni Mandell una delle più piacevoli sorprese degli ultimi anni, meritevole senza ombra di dubbio di un pubblico più vasto, anche solo per il fatto di non cedere niente allo stardom, rimanendo fedele ai suoi standard, cosa non da tutti (vero Sheryl?). Non mi divago sui pezzi che compongono l'album, sono tutti dei piccoli gioielli incastonati nella roccia. A voi scoprirli, uno ad uno. E credetemi, non resterete delusi dal richiamo di questa piccola sirena Losangelina.
(Ruggero Marinello)

www.elenimandell.com