Hazeldine
Orphans
Glitterhouse 2001

Cerchiamo di fare un po' di chiarezza: non si tratta propriamente di un nuovo lavoro per le Hazeldine, bensì di una attesa ristampa per il mercato europeo, da parte della Glitterhouse, che aveva licenziato il disco in questione nel lontano '98 solo via mail-order. Pubblicato in seguito negli States dall'etichetta di Steve Earle (la E-Squared), Orphans torna finalmente a casa in un'edizione disponibile a tutti. Come anticipato la materia trattata è sostanzialmente un breve (trenta minuti e poco più) ma intenso omaggio delle ragazze di Albuquerque, New Mexico, ad alcuni autori moderni e classici della canzone folk americana che hanno forgiato i loro gusti musicali. Il disco contiene indubbiamente molti spunti interessanti, anche se la sua principale natura sembrerebbe quella di un gesto di devozione verso i sostenitori più accesi della band. Insomma, se siete poco avvezzi allo scintillante roots-rock delle Hazeldine, il consiglio vivissimo è quello di rivolgersi ai dischi ufficiali di studio, magari proprio l'ultimo, notevole Double Back dell'anno scorso. Ai più curiosi rimasti in ascolto, va sottolineata la purezza acustica di gran parte di queste tracce, che rivelano tra l'altro una non comune versatilità nelle scelte: si passa da un classico Gram Parsons (A song for you, davvero bella) a Peter Gabriel (Cuckoo Cocoon) e in mezzo scorrono traditionals dei tempi antichi (Whiskey in the jar) mischiati a Radiohead (Lucky) e Sparklehorse (Heart of darkness). L'impostazione è dichiaratamente rurale e viaggia tra country-rock leggermente elettrificato e ballate profondamente roots nei suoni e negli arrangiamenti.
(Ruggero Marinello)

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