Ryan Adams
Demolition
Lost Highway 2002



Il nuovo songwriter che aspettavamo, il rock'n'roller che può inaugurare una nuova stagione dopo i Tom Petty, i Bruce Springsteen, i John Mellencamp, è lui, Ryan Adams. Ormai non ci sono più dubbi: la qualità e la prolificità del suo songwriting; l'energia e i delirio dei concerti; la continuità e la coerenza assunta dallo scioglimento dei Whiskeytown lo distingono nettamente da tutti quelli che ci provano. Paradossalmente, poi, è proprio nei dischi minori, nelle outtakes che Ryan Adams si conferma (come già a suo tempo è successo con Pneumonia) un songwriter straordinario, visionario e lucidissimo nello stesso tempo. Demolition, disco che raccoglie brani sparsi tra Heartbreaker, Gold e un paio di dischi prossimi futuri, è la prova del nove. Ci sono ritmiche che sembrano uscire dalla New York fine anni Settanta (Nuclear), ballate sfavillanti (Desire e Cry On Demand su tutte), raffinatezze da fuoriclasse (Dear Chicago), molta carne al fuoco, niente fumo e tutto arrosto. La differenza rispetto a Gold o a Hearbreaker è in una certa informalità negli arrangiamenti e nell'atmosfera in generale, ma anche questo (soprattutto questo) è rock'n'roll.
(Marco Denti)

www.ryan-adams.com