Hope Sandoval
Bavarian Fruit Head
Rough Trade
2002




Con o senza i Mazzy Star, gruppo cardine della nuova psichedelia americana degli anni novanta, Hope Sandoval continua imperterrita a rielaborare sempre le stesse pacifiche melodie folk-rock: sognante, eterea e al limite del soporifero la sua musica non muta radicalmente pelle, anche se la dipartita dal vecchio compagno David Roback (l'altra inseparabile metà dei Mazzy Star) comporta leggeri assestamenti di rotta ed una sensibilità più cantautorale. Chiamato a raccolta un buon manipolo di musicisti, nominati per l'occasione The Warm Inventions, tra cui spiccano i nomi di Bert Jansch alla chitarra in un paio di brani e di Colm O'Ciosoig dei My Bloody Valentine, la ragazza si sofferma su quello che gli riesce meglio: Bavarian Fruit Bread è nella sostanza un'unica interminabile canzone, un tappeto di chitarre acustiche e vocalità soavi, timidi inserimenti elettrici e rari abbellimenti di armonica, tromba e cello, che vi potrà lasciare, a seconda degli umori, definitivamente ammaliati o terribilmente annoiati. Prendere o lasciare, questà è Hope Sandoval e queste sono le sue morbide melodie, definite un po' forzatamente dalla critica come slowcore o dream-pop. In fondo si finisce sempre per farsi cullare dalle stesse note, che siano le sontuose movenze folk di Drop e Charlotte, l'eleganza di Suzanne (qualcosa a che fare con Leonard Cohen?), la bossanova da notte fonda di On the low o la malinconia senza scampo di Around my smile
(Tommaso Piccoli)

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