Jason & The Scorchers
Wildfires+Misfires
Blue Rose
2002

1/2

In vent'anni di carriera Jason and the Scorchers hanno raccolto più titoli per definire il loro stile: cow-rock, country punk, alternative country e altre amenità di questo genere. Sarà perché vengono dalle parti di Nashville che qualcuno gli ha appioppato simili definizioni, ma ascoltando Wildfires+Misfires (two decades of outtakes and rarities), non ci sono dubbi: abbiamo tra le mani vent'anni di grande rock con chitarre, batterie e quant'altro necessario. Non a caso, la prima canzone è una dichiarazione: Absotulely Sweet Marie da Blonde on Blonde di Dylan. La Dolce Maria di Bob Dylan girava sul piatto in circa cinque minuti; qui suonata alla maniera di Still Standing se arriva a durare la metà è già tanto. Solo i fratelli Ramones erano più bravi…. Non mancano in effetti ballatoni con chitarre acustiche e cantati melensi, come Long Black Veil ad esempio, rubata dalle session di Lost & Found del 1984, e così capiamo perché allora non fu inserita nell'LP: non si accoppiava bene con 19th Nervous Breakdown, altra cover di notevole spessore. Ma a spazzare il campo da ogni dubbio ci pensano canzoni come Comin'Round, gemella acerba di Crashin'Down pubblicata su Still Standing, Break Open The Sky, rock allo stato puro, Window Town, quasi un tributo a Steve Earle e Ruby Don't Take Your Love To Town cantata e suonata con Rick Richards dei Georgia Satellites. A tener alto il livello di country ci pensa il batterista cantando If Money Talks, ma a conti fatti in questa miscela esplosiva il country arriva si e no al 10%, con buona pace di quelli che a tutti i costi si devono inventare un genere musicale nuovo… Un buon disco che ha un pregio, come pochi nel suo genere: ci racconta storie che i dischi ufficiali della lunga carriera di Jason & the Scorchers non hanno potuto raccontare.
(Giuliano Denti)

www.jasonandthescorchers.com