Todd Snider
New Connection
Oh Boy 2002


1/2


Todd Snider
è uno di quei personaggi che potrebbero essere inseriti ad honorem in un ipotetico secondo volume di "Alias Bob Dylan" del nostro Marco Denti. I requisiti li ha tutti: esordio al fulmicotone, appoggiato niente di meno che dalla MCA, con Songs For The Daily Planet (1994), un seguito all'altezza con Step Right Up (1996) e poi… e poi l'album che ha dettato il divorzio con la major, Viva Satellite (del 1998, più elettrico, vicino più all'american sound che al country). Todd, dopo due anni di inattività , trova in John Prine e nella sua Oh Boy records un buon supporto sul quale basare il rientro e dare continuità alla propria attività di musicista. Così, dopo il restart di Happy To Be Here (2000, titolo emblematico), ecco New Connection. Le prime note del disco, con il mandolino di Jason Wilber, fanno subito capire che la title track è un brano dal sound accattivante, di base Americana, diretto e coinvolgente, con la sezione ritmica che fa da protagonista. L'album è così, ballate su ballate, forse meno diretto dei precendenti, ma profondo, musicalmente ad ampio respiro e con una cover, …e che cover: Crooked Piece Of Time di John Prine, e con John Prine, è un brano elettro-acustico, dal duetto mozzafiato e con Will Kimbrough che non stacca mai le mani dall'organo. Lo standard si basa sull'alchimia melodica generata da chitarre elettriche ed acustiche, per ballate tanto riflessive (come le bellissime Easy, Close Enough To You ed Anywhere) quanto scanzonate, come Stuck All Night (con tanto di fiati e dobro) e Broke (motivetto musicalmente ironico, con fiati, clarinetto e banjo charleston). Todd comunque non si dimentica il country e con il tributo Vinyl Records (dedicato alla sua collezione di vinili) e Beer Run ne concede un piccolo assaggio. Hey Todd, "the road goes on forever and the party never ends".
(Carlo Lancini)

www.toddsnider.com