Ronnie Earl and The Broadcasters
Good News
[Stony Plain/IRD  2014]

www.ronnieearl.com

File Under: blues

di Paolo Baiotti (29/08/2014)

Ronnie Earl è un veterano della scena blues americana. Nato nel '53 a New York, ha iniziato la sua carriera a metà degli anni settanta. Ispirato e aiutato da Otis Rush, Walter Horton e Koko Taylor, nel '78 decide di abbandonare l'insegnamento per dedicarsi totalmente alla musica. Esordisce con Sunnyland Slim, poi raggiunge i Rooomful Of Blues dove sostituisce Duke Robillard, restando con la band fino all'88 quando forma i Broadcasters. Nel corso di venticinque anni sono passati numerosi ottimi musicisti nelle fila del gruppo, tra i quali Jerry Portnoy, Darrell Nulisch, Ron Levy, Sugar Ray Norcia, Dave Maxwell, Bruce Katz. Negli anni novanta diventano la prima band strumentale di blues, realizzando lavori molto considerati come Language Of The Soul, Healing Time e The Colour Of Love. L'attuale line-up comprende Dave Limina (eccellente tastierista), Jimmy Mouradian (basso) e Lorne Entress (batteria).

Giunti all'ottavo album per la Stony Plain dopo avere inciso per le migliori etichette, i Broadcasters realizzano uno dei migliori album della loro storia e uno dei più intensi dischi di blues dell'anno. Pur restando una band strumentale, aggiungono come nel precedente live Just For Today la formidabile cantante di Detroit Diane Blue, la quale si dimostra decisiva nell'arricchire il quartetto con la varietà portata dalla sua voce strepitosa che caratterizza quattro tracce tra le quali due capolavori. Mi riferisco alla drammatica cover di A Change Is Gonna Come, incisa cinquant'anni fa da Sam Cooke, interpretata in modo perfetto da Diane, affiancata da una chitarra lucida che sembra esprimere le speranze insite nel testo della canzone e all'epico slow blues In The Wee Hours di Junior Wells, dieci minuti nei quali la chitarra raffinata e notturna di Earl è sostenuta dalle tonalità vocali intense della Blue…un blues lento da antologia. Ma non bisogna trascurare Six String Blessing, altro slow da paura tra blues e soul, con una chitarra dolente e un ottimo assolo di organo e la conclusiva Runnin' In Peace un gospel soul con un testo scritto da una partecipante alla drammatica maratona di Boston del 2013, funestata da un attentato terroristico.

Anche gli strumentali riescono a non essere fini a se stessi, come spesso capita a tracce di questo genere: I Met Her On That Train è un up-tempo di qualità ispirato da Mistery Train, Time To Remember miscela influenze jazz e sapori santaniani, Good News è morbidamente swingata mentre Marje's Melody è raffinata e notturna. Per finire due tracce d'impronta blues come Blues For Henry, composta da Ronnie con Hubert Sumlin e Puddin' Pie, pur non spiccando per creatività sono caratterizzate da esecuzioni solide e da un ottimo mix di chitarre e tastiere. Dopo una carriera così lunga e piena sono pochi gli artisti in grado di realizzare dischi di tale qualità.


   


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