T
Model Ford and GravelRoad Taledragger
[Alive 2011]
Il documentario Deep Blues: A Musical Pilgrimage To The Crossroads del '91
è stato basilare per la riscoperta del blues profondo del Delta del Mississippi,
mostrando la vitalità del country blues attraverso protagonisti all'epoca sconosciuti,
musicisti attivi da anni senza avere registrato nulla, ma ben noti nei pochi juke
joints sopravvissuti. Lo scrittore e giornalista Robert Palmer, che aveva già
scritto un libro sull'argomento con lo stesso titolo, è stato la guida del documentario
e lo scopritore di numerosi artisti che hanno successivamente pubblicato per la
Fat Possum, tra i quali Junior Kimbrough, R.L. Burnside e Roosvelt Barnes. Anche
T-Model Ford fa parte di questo gruppo di bluesmen scoperti negli anni novanta
in età avanzata. James Lewis Carter Ford è nato tra il 1920 ed il 1925 a Forest
nel Mississippi; ha lavorato nei campi, in una segheria e poi come camionista
ed ha avuto vari problemi con la legge (il principale una condanna a dieci anni
per omicidio in una rissa poi ridotta). Ha registrato il suo primo disco nel '97
e per anni ha girato nella zona del Delta accompagnato unicamente dall'amico batterista
Spam.
Dopo cinque dischi per la Fat Possum l'anno scorso è passato alla
Alive, pubblicando l'acustico The
Ladies Man seguito da Taledragger, un ruvido disco
elettrico molto interessante nel quale è accompagnato dai Gravelroad, la
band che spesso lo segue in tour, un trio di Seattle cresciuto con il grunge che
definisce la propria musica psychedelta blues. In effetti il blues ripetitivo
ed ipnotico di Ford, basato su una ritmica preponderante ed essenziale, si accompagna
molto bene con il suono grezzo dei ragazzi e degli altri ospiti funzionali alla
riuscita del disco: il polistrumentista Brian Olive, giovane mente dei Greenhornes
che interviene alle tastiere ed al sax, Mike Weinel alla slide e Matthew Smith
alla chitarra ed al basso.
Basta asoltare l'opener Same
Old Train per capire l'atmosfera del disco. E' un boogie ipnotico e
ripetitivo che ricalca le note del classico Mistery Train, nel quale tuttavia
si inseriscono interessanti variazioni: il piano di Olive e l'aspra chitarra di
Stevan Zillioux protagonista di un assolo brillante nella sua essenzialità. Comin'
Back Home è sostanzialmente un rifacimento di Smokestack Lightning,
ma l'inserimento del sax conferisce al brano una nota di diversità. Non male la
versione di How Many More Years di Howlin'
Wolf (uno dei bluesmen di riferimento di Ford), con la batteria in controtempo
ed un sapore psichedelico. L'ipnotica Someone's Knocking
On My Door e I Worn My Body For So Long
riprendono nei testi il tema della morte (e ci fanno ricordare che ormai Ford
è uno dei pochi bluesmen originali ancora in vita), mentre Big
Legged Woman ha una slide incisiva che richiama il suono dei primi
ZZ Top. Il dischetto è chiuso dalla gloriosa Little Red
Rooster, interpretata alla grande da Ford con la sua voce grezza ed
ispida.
Un disco di blues come se ne sentono pochi in questo periodo,
lontano dal suono pulito e melodico più popolare; se poi pensiamo che è stato
inciso da un musicista novantenne o quasi...allora dobbiamo veramente inchinarci
di fronte a T-Model Ford ed alla sua band. (Paolo Baiotti)