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inserito
25/03/2006
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Per quale motivo Paolo
Bonfanti rimanga tutt'oggi uno dei musicisti italiani più preparati
ed espressivi nel campo della roots music americana lo dimostra anche
la pubblicazione di questo The Chosen Few, che sotto la
superficie di una divertente e informale raccolta di cover nasconde
l'anima di un chitarrista che ha sempre viaggiato oltre il blues. Riduttivo
infatti giudicarlo come uno dei tanti pur meritevoli rappresentanti
della scena blues italiana: dentro la sua musica e attraverso le corde
dela sua chitarra passano una conoscenza ed una passione delle radici
che supera gli steccati del genere, e la produzione di questi ultimi
quindici anni con la Club de Musique lo conferma pienamente. L'idea
di The Chosen Few nasce come risposta ad una precisa richiesta di riunire
in un unico cd le diverse cover che la Paolo Bonfanti band - Rosalba
Grillo al basso, Alessandro Pelle alla batteria, più la partecipazione
di Giorgio Ravera (chitarre) e Henry Carpaneto (piano)
- ha affrontato nella sua carriera. Si scopre così una versatilità che
già le passate collaborazioni con Jono Manson avevano messo in luce:
dal blues al rock'n'roll, dai profumi roots rock alle ballate venate
di country e Texas, Paolo Bonfanti è una piccola enciclopedia dell'America
di provincia, per uno scherzo del destino trapiantato in Liguria. Solo
così si giustificano le presenze, per noi assai gradite, di Authority
Song di John Mellencamp (stava su quel godurioso assalto rock che
si chiamava Uh Huh, era il 1983), It's a Wild Weekend dei misconosciuti
NRBQ o infine Abosolutely Sweet Marie, brano firmato da Bob Dylan,
ma che sono pronto a scommetere Bonfanti abbia modellato sulla infuocata
cover che ne fecero Jason & the Scorchers. Roots rock d'origine controllata
insomma, che va a sommarsi con il rock'n'roll fifties-oriented di Ready
Willin' and Able e High School Confidential ed una ballata,
Hard Times For Waiting, molto suggestiva. Il blues resta la filigrana,
il collante che unisce i diversi stili: tra le più riuscite Find
My Kinda Woman di Elmore James e Take Five di Houng Dog taylor,
fino alla chiusura acustica di Misgovernment Blues, unico brano
inedito dello stesso Bonfanti, che risulta una spiritosa accusa alla
sconfortante situazione politica di questi anni. Al centro di tutto
questo lavoro come sempre la sua chitarra, tecnica ed espressiva al
tempo stesso. Ma andrebbero anche elogiati il canto e la bella pronuncia,
doti assai rare dalle nostre parti. Come ulteriore omaggio ai propri
fans si segnala la presenza di un DVD allegato con cinque tracce dal
vivo (Live in Salaise sur Sanne, Francia 2005) ed una più interessante
parte di extra con il making of del disco, interviste ai protagonisti
e lo stesso Bonfanti che ci illustra la sua strumentazione vintage.
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