Tiziano Cantatore -Di
parole e di musica [Capitani
Coraggiosi Records 2011] File Under:
cantautorato rock
di
Marco Denti (06/06/2012)
Ci sono molti modi di affrontare la musica e quello di Tiziano Cantatore
è uno dei più nobili, dovendosi ritagliare piccoli spicchi di tempo per coltivare
una passione sterminata che a fatica è rientrata tutta quanta in Di parole
e di musica. Un disco inciso in Italia e cantato in gran parte in italiano,
con evidenti influenze che coprono tutto l'arco costituzionale da De Andrè a De
Gregori, ma con un cuore palpitante per gli scenari. Lo si nota in modo piuttosto
palese nell'architettura sonora, tutta costruita attorno a una moltitudine di
chitarre (ce ne sono per ogni gusto) e nella scelta delle interpretazioni (la
bellissima versione di Celia di Phil Ochs,
piuttosto che la spontanea rivisitazione di Lake Marie
di John Prine), ma anche negli omaggi di Pine Ridge (con un ritrovato Riccardo
Zappa alla chitarra) o della stessa Di
parole e di musica, dedicata a Jack Kerouac e a tutti i sognatori
che si riconoscono in questi segnali sparsi sulle strade. Qui, rivelatoria è Ci
sono giorni che, oltre al drive springsteeniano e alla bella dedica
a Lucinda Williams incastonata nel testo, svela il motu proprio che spinge Tiziano
Cantatore a collezionare le parole, la musica, le immagini, gli orizzonti, le
chitarre per poi condividerle attraverso queste canzoni. "Giorni d'America, di
polvere e di strada, giorni d'America, comunque vada" canta alla fine di Ci
sono giorni ed è chiaro alle fine che per lui e per il suo Di parole e di
musica vale quello che diceva un altro italiano, molto appassionato e molto documentato,
Mario Soldati: "L'America non è soltanto una parte del mondo. L'America è uno
stato d'animo, una passione. E qualunque europeo può, da un momento all'altro,
ammalarsi d'America". L'unica cura è omeopatica, e allora o ti metti in sella
a una moto e mangi chilometri di highway o di perdi tra le corde di una Rickenbacker
in cerca del giusto perché e lo sa fin troppo bene Tiziano Cantatore che ormai
è finito in overdose per entrambi i metodi. www.tizianocantatore.it
Roberto
Scippa - Vagando
dentro [RoberMusic
2012] File Under:
folk d'autore
di
Stefano Hourria (06/06/2012)
Non
so se valga la pena presentare Roberto Scippa come un "cantautore". Non
so soprattutto se fargli un buon servizio descrivendolo come l'ultimo arrivato
di una lunga tradizione, quella che inevitabilmente parte dai De Gregori (essendo
poi Scippa di Frascati e romano come contesto musicale in cui si muove) e dai
De Andrè e arriva ai giorni nostri, a tante giovani promesse o semplici outsider
che con una chitarra acustica ci provano ancora: a leggere il mondo che li circonda,
a fare del commento sociale passando magari per le proprie esperienze, semplicemente
a scrivere un'altra canzone. Vagando dentro è in ogni caso un bel
debutto, magari ancora acerbo nella sua ostinata dimensione acustica (solo L'invisibile
presente e il finale dal tema molto Americana di
L'amore inizia così hanno una sezione ritmica più presente e un suono
full band), ma se non altro con parole mai banali e un approccio alla realtà,
anche la più dura e spietata del nostro presente, che non scade nella retorica,
semmai usa parafrasi, concetti, piccole rivelazioni che evitano di assomigliare
alle troppe voci "impegnate" per contratto. Canzone del
lavoro, ad esempio, nella sua anima un po' springsteeniana, magari
quella più secca e blues di Nebraska, sintetizza bene queste caratteristiche e
quando Roberto Scippa canta in Al rogo dei
motivi per cui "al gelo delle certezze preferisco il fuoco dei miei perchè" cominci
a trovare più di un'affinità, con chi insomma non ha mai rinunciato alle sue passioni,
pagando anche il prezzo dei dubbi. Musicalmente c'è da lavorare forse su qualche
limite compositivo dato dalla ostinata struttura acustica, che nella seconda parte,
quando il disco si fa più intimo, mette a nudo le incertezze, ma certe qualità
che derivano dal folk americano e trovano una via italiana, d'autore, anche alla
matrice blues (La testa che gira a vuoto,
In un giorno del duemila, dove tra l'altro
Scippa mette in evidenza anche un discreto talento strumentale) sono la bussola
da seguire per i prossimi episodi.