Marco Corrao
Twin Rivers
[Marco Corrao  2013]

marcocorrao.jimdo.com

File Under: roots & blues

di Domenico Grio (21/10/2013)


Al di là delle mille contraddizioni di cui vive e dei problemi che l'affliggono (che non sono certo quelli di Benigniana memoria), la Sicilia è terra incantevole per storia, arte e natura e, visto che tutta questa bellezza aveva bisogno di un'adeguata colonna sonora, parecchi musicisti si sono fatti carico di riempire di nuove note la loro magica isola. Così, senza dimenticare le perle della ricca cultura folklorica, negli ultimi decenni è venuta fuori prepotentemente una scena rock alternativa ed intellettuale, è letteralmente esploso il circuito jazz e, seppur in maniera meno eclatante, ha preso avvio un bel movimento legato alla tradizione blues e folk made in U.S.A..

Marco Corrao è proprio uno dei più talentuosi rappresentanti di questo "siculo-americano" panorama sonico. Totalmente immerso nel proprio mondo musicale, Marco è al centro di diversi progetti (Marco Corrao and Konrad's Crew, Mr. Conrad and Krapa Joe, di recente in tour nel sud degli Stati Uniti, Marco Corrao Trio con Michele Virga e Davide Rinella) ed è incurabilmente innamorato della propria terra (tra gli organizzatori del festival blues di Capo d'Orlando). Questo Twin Rivers è un buon compendio delle proprie coordinate artistiche. Come tutte le raccolte pecca forse di scarsa omogeneità ma c'è l'universo di un musicista che, tra studio e palco, dà ampia rappresentazione delle proprie notevoli qualità di chitarrista, autore ed interprete e dell'amorevole afflato con il quale affronta l'impatto con il songbook dei maestri del genere. C'è l'omaggio ai padri della tradizione blues e folk (Jimmy Reed, Charlie Patton, Clayton McMichen), c'è una splendida cover del Tom Waits di Mule Variations, c'è l'abbraccio virtuale al Dylan acustico di Freewhellin' Bob Dylan (davvero bella la versione di Girl from the North Country), c'è persino una italianissima e non meglio identificata Bonus Track dall'antico sapore ragtime e ci sono brani originali che forniscono notizie certe e più che confortanti anche sulle citate capacità di scrittura di Marco.

Certo, chi lo conosce sa che al quadro mancano le tinte più ruvide, il blues rurale, più grezzo e il roots rock più energico ma il fatto è chiaramente non casuale, probabilmente al fine di preservare una certa continuità tra i brani selezionati. Nulla osta a coloro i quali, si spera tanti, apprezzeranno Twin Rivers o ne rimarranno semplicemente incuriositi, di approfondire adeguatamente l'argomento. Per gli amanti del delta blues, del folk e della tradizione musicale americana in genere che sanno distinguere il materiale di pregio da quello inscatolato e artificiosamente sofisticato, che riescono a percepire tra le note l'autentica passione ed il sudore di quelli che incidono i dischi non per obblighi contrattuali ma per un'urgenza espressiva, insomma per coloro i quali vivono fatalmente in comunione di spirito con lo speciale mondo di Roots and Highway.


 


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