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  Maurizio 'Gnola' Glielmo
Beggars and Liars
[Appaloosa/ IRD 2021]

Sulla rete: appaloosarecords.it

File Under: southern fried


di Fabio Cerbone (19/01/2022)

Una delle chitarre più riconoscibili della scena blues italiana, Maurizio Gnola Gliemo riprende i fili della propria carriera, questa volta dandogli un’intestazione “solista” (ma non c’è da preoccuparsi, la Gnola Blues Band è sempre presente, sotto mentite spoglie). Quest’ultima si era interrotta sei anni fa con Down the Line, disco di studio che sembrava mettere un punto fermo sulla sua maturazione di musicista. Verrebbe da dire che Beggars and Liars ne rappresenti la logica evoluzione, seguendo un percorso che dalle solide radici, quelle che affondano nelle regole delle dodici battute, si è sempre di più arricchito di tutti gli umori sprigionati dall’american music, quella amata e suonata con profonda conoscenza da Gnola, oggi più che mai affidabile e sicuro anche nell’interpretazione vocale.

Il feeling che restituisce questo nuovo lavoro discografico è quello tipico di una musica roots d’autore che si anima di profumi sudisti, tenendosi in equilibrio tra elettrico e acustico, tra bollenti chitarre slide e toni più pacati (una Something is Changing dalle morbide gradazioni alla Mark Knopfler), e proponendo spesso uno swamp rock imbevuto di tradizione blues e soul (Ain’t Got No Place To Go, Evil Eye, Stay With Me, la galoppante Judgement Day, inseguita dallo spirito di JJ Cale). Non a caso in scaletta compaiono anche due brani altrui, che sono infine la controprova del viaggio musicale affrontato: la misconosciuta Baby’s Gonna Kick di John Hiatt (dall’album Terms of My Surrender), artista sempre molto amato da Gnola, e il piccolo classico del southern soul You Left the Water Running (a firma Dan Penn e Rick Hall, cuore dei Fame studios).

Il team artistico formato con Cesare Nolli (indispensabile spalla, seconda chitarra, spesso anche batteria, e persino voce solista in Always Been There) e Paolo Legramandi (basso, cori) è ormai consolidato, tanto da creare un sound riconoscibile, mentre la sezione ritmica mette in circolo un groove classico e moderno al tempo stesso, con un occhio alle lezioni contemporanee dei Black Keys e uno alla tradizione del Delta. Completato dai ricami del collaboratore storico Roger Mugnaini al piano, dalla batteria dell’ultimo arrivato Nik Taccori e dai camei degli amici Jimmy Ragazzon (Mandolin’ Brothers) all’armonica, che scrive in coppia con Gnola il brano No Way Outta Here, ed Edward Abbiati alla voce (suo il testo di I Got Hurt, che arriva dal suo disco solista Beat the Night), Beggars and Liars è esattamente il disco che ci aspettavamo in questo momento da Maurizio Gnola Gliemo, ovvero sia la conferma di una maggiore attenzione per l’anima del songwriting, mettendo le chitarre e la tecnica al servizio delle canzoni e degli arrangiamenti migliori per esaltarle.


    

 


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