inserito 25/05/2009

Evasio Muraro
Canzoni per uomini di latta
[Fragile dischi/ Universal  2009]



Non è una novità che nel traffico globalizzato dell'odierna produzione musicale difetti un po' l'abitudine a percorrere la sopraelevata della qualità, quella strada poco battuta che evita le deviazioni commerciali di un prodotto approssimativo capace solo di lasciare il tempo che trova. Chiaramente le antenne del cuore iniziano a vibrare in presenza di dischi come questo: Evasio Muraro, già leader dell'affascinante progetto Settore Out e poi bassista dei Groovers, ha deciso finalmente di tornare alla ribalta facendo risuonare la sua voce tra le stanche mura di proposte sempre più banali. La sua carriera solista, in effetti, si era un po' arenata dopo l'ottimo Passi (2000), Canti di lavoro della Lombardia (2002) e alcune collaborazioni che lo hanno visto impegnato a recuperare le matrici della tradizione popolare, canzoni della Resistenza incluse (Festa d'aprile, 2006).

Canzoni per uomini di latta è il frutto di due anni di lavoro il cui risultato si solidifica in dodici tracce che testimoniano il grande spessore di un artista dotato di una scrittura profonda e innovativa, riflessiva e poetica, qualità sempre più rare in quest'epoca di reality e cattivo gusto. Già il titolo è significativo, gli uomini di latta sono i prodotti dei tempi moderni, piccoli automi insensibili rivestiti da uno strato di stagno che isola le emozioni, come ben decodificato dall'iniziale Distratto, in cui ogni uomo è smarrito nel proprio universo, indifferente allo sguardo altrui, che cerca un seppur docile contatto. In questa canzone sono già adombrate le qualità di una sequenza non comune, la cui colonna portante fa perno sullo spessore delle liriche e una produzione eccellente affidata all'esperienza di Daniele Denti, già nelle fila dei Settore Out e grande mosaicista di un suono i cui tasselli si intersecano a meraviglia, nonché supporto essenziale alla chitarra elettrica. Figurano poi collaborazioni eccellenti, in primis Gaetano Liguori al pianoforte nella conclusiva In equilibrio, splendido bozzetto che affronta le problematiche del rapporto di coppia, tra proiezioni individuali e necessità imposte dalla convivenza, nella certezza che solo una condivisione può costruire qualcosa di solido.

Le liriche riecheggiano temi di attualità, vicende intime e personali, ricordi d'infanzia. In questo senso Miraggio riscopre le percezioni di un paradiso perduto che scorre come un fiume verso l'oceano della maturità, lasciando tra i meandri abitudini di vita e conoscenze. Bel gioco di chitarre, sound da manuale, come quello che si riflette in Semino errori, triste confessione di disincanto con il basso di Marco Gamba a sfiorare le declinazioni dei sensi, oppure in Un giorno, grande brano carezzato dal piano di Fidel Fogaroli con un perfetto dialogo di chitarre nella coda strumentale. L'hammond dipinge l'anima rock di Hai aspettato, con la sei corde di Denti in grande spolvero nel finale, Lello è invece uno dei punti di forza dell'intero album, superba linea melodica a rapire i sogni del protagonista, La fabbrica in silenzio l'altro acuto, una denuncia sociale della factory che imprigiona la libertà e (troppo spesso) l'esistenza, con un bel piano in evidenza e il refrain affidato alla bella voce di Laura Morganti. La poesia di Raccolgo la vita e il conflitto tra istinto e ragione de Il granchio aprono le porte di Osteria Italia, un condensato di realtà nostrana che richiama il cielo sempre più blu di Gaetano attualizzandone i contenuti a oltre trent'anni di distanza, passo quasi rap e strofa portante che spezza la drammaticità, a ribadire che un solo sentimento è capace di smuovere le coscienze e dare un senso al futuro, possiamo immaginare quale. Il solo accompagnamento di chitarra della delicata Tuffati è un'ulteriore conferma della solidità di un album di musica italiana che oltrepassa i confini, si rivolge alla tradizione americana senza dimenticare le pulsazioni di casa e arriva fino al cuore, sensazioni insolite tra le nostre pareti domestiche.
(David Nieri)

www.evasiomuraro.com


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