inserito 28/05/2010

Fabrizio Poggi & Chicken Mambo
Spirit & Freedom
[Ultra Sound Records  2010]



Si arrichisce il raccolto americano di Fabrizio Poggi e dei suoi Chicken Mambo, ancora una volta a metà strada fra Pavia (negli studi Ultra Sound di Belgiosioso dove il batterista Stefano Bertolotti ha curato la produzione) e i mille angoli degli Stati Uniti, da cui provengono le numerose testimonianze che hanno arricchito il cast stellare di Spirit & Freedom. Texas, California, New Jersey, Woodstock, luoghi della memoria e della fede in cui si incrociano tradizione e storia del rock'n'roll, così come le radici da cui tutto è partito. Se il precedente Mercy era stato lavoro di forte impronta gospel e blues, cercando gli affetti più cari all'armonicista pavese, il nuovo episodio, sempre ricco di aneddoti e ancora una volta supportato da un generoso e assai curato aspetto grafico, sembra volersi fare ancora più ambizioso, racchiudendo nelle parole spirito e libertà quelli che Fabrizio chiama "luoghi dell'anima".

In questi spazi appunto Spirit & Freedom è andato alla ricerca di quelle canzoni che più sono appartenute al musicista: Fabrizio Poggi prova a spiegarcelo con dovizia di particolari nel ricco libretto che accompagna il disco, anche se più delle molte parole può forse il contenuto musicale stesso, una sorta di viaggio attraverso il linguaggio della tradizione che abbraccia più di altre volte l'intera gamma dei linguaggi "Americana". Il termine è adattissimo alla forma di Spirit & Freedom, un album pieno di stimoli e di immagini, anche troppe, ma che suona come non mai opera corale, scelta di suoni e canzoni che sono infine ricordi personali, emozioni e sensibilità vissute in prima persona. Si potrebbe forse partire proprio dall'unico brano firmato da Poggi, quella Jesus Called me in Heaven dedicata all'amico scomparso Alessandro Rava, dolcissima ballata che ingloba quello stile fra cartoline dal border (l'accordion di Bobby J Sacchi), armonica bluesy (lo stesso Poggi, naturalmente) e delicatezze country acustiche (la band è completata dalle chitarre di Maurizio Fassino e Gianfranco Scala, anche banjo, mandolino e ukulele). Commovente e molto delicata, ha qualcosa a che spartire con certa profondità folkie di Dave Alvin, a sancire la maturità del gruppo e lo spessore di un disco inciso con particolare attenzione verso il calore degli strumenti. Quest'ultimo uno dei punti a favore di Spirit & Freedom, che mostra la maturità della via italiana all'America, con quella sicurezza che probabilmente ha fatto breccia nei cuori degli stessi ospiti d'oltreoceano.

Qui si rischia persino di perdere la bussola, tanto gira la testa per l'elenco dei partecipanti: eppure la bravura di Fabrizio Poggi e dei Chicken Mambo è stata quella di inglobare e farsi da parte nello stesso momento. Soltanto così Spirit & Freedom acquista i tratti di opera a più voci che ha i suoi vertici nell'iniziale I'm on My Way con i Blind Boys of Alabama e Charlie Musselwhite, sorta di ponte con il precedente Mercy, nella solare Stayed on Freedom, altro traditional che vede le presenze di Guy Davis e del farfisa di Augie Meyers, e ancora nella delicata I Heard the Angels Singin', questa volta impreziosita da Eric Bibb ai cori e dal bellissimo hammond di Garth Hudson (The Band). Nella scelta poi di coprire Bob Dylan (I Shall be Released), Leonard Cohen (Halleluja), Gram Parsons (In My Hour of Darkness), Jerry Jeff Walker (Mr. Bojangles, con la partecipazione di Tish Hinojosa) o Billy Joe Shaver (Live Forever) è racchiusa l'idea ambiziosa di un lavoro che sappia cogliere una fotografia dell'american music la più larga possibile, anche quando l'interpretazione vocale non è sempre compiuta o forte abbastanza da reggere il confronto con gli orginali. Sono in fondo gli amori musicali di Fabrizio Poggi, e la nobiltà del gesto vale forse più della perfezione formale, tanto da dedicare persino una Heaven Stood Still con la leggendaria fisarmonica di Flaco Jimenez alla memoria dello scomparso Willy DeVille, infilandola tra una We Shall Not be Moved e una Glory Glory che ritornano sui passi degli spirituals e di una dedica tutta speciale al popolo afromaericano e alla figura di Martin Luther King, lui si spirito libero per eccellenza.
Il perfetto contraltare (o colonna sonora, se preferite) al recente scritto di Poggi, Angeli perduti del Mississippi.
(Fabio Cerbone)

www.chickenmambo.com
www.myspace.com/fabriziopoggi


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