Massimo Valli
Note a margine
[Ultrasound 2013]


File under: folk rock, canzone d'autore

di Fabio Cerbone

Prosegue con una certa coerenza il percorso musicale di Massimo Valli, cantautore di Mestre che aveva messo chitarra in spalla e canzoni sulla strada superati abbondantemente i quarant'anni, debuttando nel 2011 con Altri Tempi. L'impressione di una forte coesione tematica e musicale arriva anche dalla conferma della produzione insieme a Simone Chivilò, chitarrista già apprezzato per il suo lavoro di spalla a numerosi artisti folk americani, ma soprattutto partner artistico nella band di Massimo Bubola. Ed è esattamente il nome dell'autore veronese che ritorna come un ombra su molte delle canzoni di Note a margine, impronta stilistica che vive sia nel modo di comporre di Valli, un folk rock che unisce tradizione d'autore e melodia italiana (spesso ribadita dall'uso della fisarmonica), radici rock tra Dylan e Young, e persino qualche gradevole brezza irish (il whistles di Mauro Martello che introduce Ecco vedi), sia in certi simbolismi delle liriche, che non esitano a sfiorare immagini bibliche (La visione di Giobbe), scampoli di poesia e opposizione (Lettera da una trincea), così come sentimenti declinati secondo una schietta personalità (Deserteautostrade, Non lasciarmi lì). Ci sono dunque idee e ascendenze interessanti sparse lungo il disco, purtroppo spesso solo abbozzate in uno stile troppo prevedibile, dai colori folk accennati in precedenza a qualche tentativo elettrico più deciso (Non calpestare le aiuole, tuttavia la più debole per arrangiamento e produzione) fino ad una Nient'altro a cui pensare che viaggia spedita a cavallo tra country e nuovamente profumi d'Irlanda, facendo affiorare il pensiero dei Gang di Storie d'Italia (dove, guarda caso, Bubola era coinvolto). Quello che manca alle composizioni di Massimo Valli per uscire dalle strette di una evidente dipendenza di ispirazione è una voce più sicura, che affronti le insidie, le curve e tutti i giochi della lingua italiana e riesca ad evitare una certa monotonia di fondo, quel trascinarsi a volte con cadenze troppo marcate.

www.massimovalli.it

 


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