:: Joan Baez - Live and true
 

Joan Baez
Ring Them Bells (Collectors Edition)
[Proper 2007]

Sono passati dodici anni dalla pubblicazione di questo live album, pensato in origine come una sorta di riconoscimento alla meravigliosa carriera di Joan Baez, con ospiti di rilievo, quasi tutti al femminile che incarnavano ed incarnano ancora l'essenza della musica folk americana. Quel disco era però un riassunto delle due serate tenute al Bottom Line di New York City, soltanto quindici canzoni che non rendevano giustizia all'operazione. Così quest'anno la Proper ha deciso di ristampare il disco con un bonus cd che include molti dei brani rimasti fuori a suo tempo e ci permette di assaporare quasi nella sua interezza un viaggio dentro le radici della musica tradizionale americana passando attraverso tutto l'universo musicale della Baez. Con un ensemble totalmente acustico e circondata da personaggi del calibro di Kate e Anna McGarrigle, Tish Hinojosa, Mary Chapin Carpenter, Mimi Farina, Dar Williams, Janis Jan, Indigo Girls, Joan Baez dà vita a quella che è stata definita la prova dal vivo più convincente della sua lunga carriera, aprendo il suo scrigno musicale e sciorinando una serie di perle davanti alle quali anche l'ascoltatore meno attento non potrà fare a meno di trattenere il fiato. Il primo disco, che si apre con The Lily Of The West in un'appassionata versione, vede subito dopo la presenza di un inedito, Love Song To A Stranger, composto dalla Baez negli anni'70, quindi il traditional And The Band Played Waltzing Matilda, il bel brano di Chris Smither Don't Make Promises e due chicche al pianoforte: Jesse e Ring Them Bells, appunto, che fanno salire il termometro delle emozioni e ci preparano al prosieguo del concerto, che trova la sua sublimazione nel secondo disco. Quest'ultimo si apre con una folk song che in Italia conosciamo per la splendida versione che ne diede Faber de Andrè, Geordie, dal repertorio tradizionale inglese: anche in questa veste la resa che ne fa la Baez è sicuramente di livello. You Ain't Goin' Nowhere di Bob Dylan e Suzanne di Leonard Cohen in successione accontentano senza dubbio anche i palati più esigenti per le cascate di note che si intrecciano con la voce di Joan, ancora in grado di strappare vere emozioni. La sequenza finale è semplicemente da brivido: Gracias A La Vida è ormai da anni stabilmente nel repertorio della cantante americana. Questa versione in duetto con Tish Hinojosa è veramente la migliore che abbia mai sentito. Le Indigo Girls impreziosiscono con le loro voci il traditional The Water Is Wide, uno dei punti più alti dell'album e continuano la magica alchimia in Don't Think Twice It's All Right, un altro brano che non ha bisogno di presentazioni o spiegazioni. Stones In The Road vede invece Mary Chapin Carpenter a duettare in una sua canzone, anch'essa nel repertorio della Baez, semplicemente due chitarre acustiche e due voci ma al servizio di un altro dei brani più belli di questo disco. Diamonds And Rust non può mancare, sempre splendida, ponte di cristallo verso il gran finale: signori, The Band. The Night They Drove Old Dixie Down eseguita senza accompagnamento musicale, solo voce, è il sigillo su questo appassionante viaggio attraverso la storia della canzone americana guidati da un'interprete che non ha eguali
(Gabriele Buvoli)

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