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Tony Coleman & Henry Carpaneto
Live European Tour 2019
[OrangeHomeRecords 2022]

Sulla rete: orangehomerecords.com

File Under: funky, blues & live


di Roberto Giuli (12/04/2022)

I protagonisti di questo disco sono tanti. Conosciamo Henry Carpaneto, la sua statura di pianista, organista e interprete, la considerazione di cui gode a livello internazionale (la rivista specializzata “Blues Feeling” lo ha nominato miglior pianista europeo) e la sua brillante produzione discografica, in particolare il recente Pianissimo, lavoro estremamente apprezzato, giusto a qualche tempo di distanza dal precedente Voodoo Boogie, in cooperazione con Bryan Lee. Abbiamo ben presente pure Tony Coleman, vecchia conoscenza proprio di Carpaneto, batterista e cantante al fianco di gente come Bobby Bland, Buddy Guy, Z.Z. Hill, Lucky Peterson, Kenny Neal e naturalmente batterista di BB King per almeno trent’anni, memoria sublimata in questa sede con l’intensa rilettura di The Thrill Is Gone, dal songbook di Roy Hawkins.

La nuova uscita immortala la tappa al LaClaque di Genova durante il tour europeo del 2019; la voce e la presenza di Coleman, i magnifici spunti di Henry, nonché la band, composta dai migliori musicisti di casa nostra (Pietro Martinelli, basso, Umberto Porcaro, chitarra, Stefano Bergamaschi, tromba, Paolo Maffi, sax), gente di eccellente livello e in grado di arricchire questo distillato del miglior r&b, sono gli altri protagonisti. L’ inizio è in grande stile, con una Jupiter in veste strumentale (Earth Wind And Fire) e dalle forti venature funky, la quale, ritmo frammentato, organo e sezione fiati in bella mostra, rende immediatamente conto dello spessore della performance; è un po’ la filosofia di un'altra ottima traccia, Nothing But Love For You, tratta da Take Me As I Am, lavoro del 2017 dello stesso Coleman, battente su un versante più r&b.

Brani come l’agile Ain’t That A Bitch, già nelle mani di Johnny Guitar Watson, allo stesso modo dell’intensa e più lenta Hook Me Up, gioiellino “deep soul”, So Good To Me, Cold Duck Time, soul jazz dall’interessante stesura ritmica (Eddie Harris) o ancora Never Make Your Move Too Soon, altro velato omaggio a BB, esprimono una prodigiosa sintesi tra soul, r&b e funky come accennavamo, ossatura che chiaramente poggia su una solida base blues; genere che si concretizza “in quanto tale” in No Communication e nel magnifico lento di supporto Tony Speach, del quale raccomandiamo un ascolto attento, soprattutto gli accenti di piano e chitarra sotto la recitazione di Tony. Non mancano una versione di Caldonia, spinta al massimo e Baby’s Got It, travolgente shuffle strumentale, quintessenza del Carpaneto alle prese con il piano e pezzo di apertura del disco precedente.

In conclusione, un disco definitivamente maturo, ideale nella sua dimensione live e caldamente consigliato. Non avevamo dubbi.


    

 


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