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Americana, pop rock di
Davide Albini (20/05/2013)
Dovessi fare un breve elenco di songwriter americani generalmente sconosciuti
e meritevoli invece di ben altre fortune, Todd Thibaud avrebbe senz'altro
un posto assicurato. Non tanto perché la sua musica possa rimanere negli annali
del classic rock americano (seppure un posticino al delizioso esordio Favorite
Waste of Time, così come al successivo Little Mistery, io personalmente lo riserverei),
quanto perché ha saputo mantenere nel tempo una invidiabile coerenza e anche una
solida ispirazione, mai scendendo sotto il livello di guardia. Waterfall
lo possiamo aggiungere all'elenco di questi piccoli successi (in un mondo migliore
e alla rovescia, come ironicamente sottolineano le note dell'etichetta, quella
Blue Rose con la quale Todd incide dal 1997), tornando ad uno stile risolutamente
più elettrico rispetto a Broken,
album del 2009 che privilegiava soprattutto il lato folkie, quasi rurale della
sua musica.
L'intesa fra chitarre e organo di What
May Come e Not For Me, con i loro
riff a ripetizione tra heartland rock e pop chitarristico alla Tom Petty (un punto
di riferimento costante per Thibaud) ci avvertono infatti che il nuovo episodio
rimanda in buona misura all'inizio di carriera, quando Todd arrivò a Boston dal
Vermont e fondò i misconosciuti Courage Brothers, lanciandosi quindi in un viaggio
solista ricco di collaborazioni. Tra queste ultime andrebbero ricordate l'interessante
progetto Hardpan, con altri "rinnegati" come Terry Lee Hale e Chris Burroughs
e il binomio Parsons Thibaud con il collega Joseph Parsons, lavori che hanno riempito
le pause, garantendo a Todd Thibaud una presenza costante tra gli States e l'Europa.
Come accennato, il sound attuale è istintivamente più elettrico e ricalca in parte
il recente Live at the Rockpalast, grazie anche alla confermata presenza degli
stessi musicisti: dall'ottima sei corde di Thomas Juliano alla sezione ritmica
formata dala basso di Joe Klompus e dalla batteria di Pete Caldes.
La
differenza è data dall'esperienza, con testi che accennano spesso all'età
matura, e da un briciolo di malizia in più, motivo per cui il rock'n'roll sbarazzino
di Waterfall e Hollow
ci suona in testa come un marchio di fabbrica riconoscibile, e così la capacità
di abbracciare toni più riflessivi nelle ballad When the Evening falls Apart
e All in A Dream. Si tratta di quello stesso
stile che da sempre pone Thibaud al confine con l'alternative country e certa
tradizione cantautorale, pur non rinnegando la sua natura di rocker cresciuto
in una scena indipendente, quella di Boston (al disco partecipa anche Bill
Janovitz dei Buffalo Tom con un piccolo cameo vocale) quanto mai vivace da
questo punto di vista. Waterfall, prodotto da Ed Valauskas, lascia
fluire attraverso queste incisioni un suono diretto, anche molto radiofonico,
nella migliore delle accezioni possibili: si tratta in fondo di quel rock'n'roll
stradaiolo e spumeggiante che dalla scuola degli Heartbreakers di Petty è arrivato
fino ai Wallflowers (un pezzo come Wears Me Down
però Jakob Dylan e soci non lo sanno più scrivere da tempo) e ai dimenticati Gin
Blossoms (li ricorda nello stile un brano come My Own).
Una garanzia.