Chan Marshall, in arte Cat Power, è sulla bocca di tutti:
nome di punta di un rinnovamento folk al femmiile che dalla lezione di
bassa fedeltà dell'indie rock si sta spostando verso la tradizione
e oltre. Si, perchè rispetto ai sussurri, all'incertezza arruffata
dei suoi primi vaginti (l'accopiata Dear Sir e Myra Lee), rispetto anche
al già celebrato Moon Pix, oggi il suo percorso artistico comincia
farsi un poco più chiaro e soprattutto consistente. Non piacerà
forse a chi la preferiva musa fragile e contorta, tutta incentrata su
emozioni a fior di pelle. Eppure, date retta, non fatevi ingannare dalla
presenza ingombrante di Dave Grohl, Eddie Vedder e Warren Ellis tra gli
ospiti di riguardo di questo nuovo mirabile lavoro della signorina Chan
Marshallr: sono partecipazioni che aiutano forse la promozione del disco
e del personaggio, ma in fondo del tutto secondarie se rapportate alla
forza della stessa protagonista, ed in fondo nemmeno tanto sbandierate,
se è vero che i nomi sono quasi nascosti tra le note del cd (bella confezione
cartonata e immagini un po' misteriose e sfuggenti). La sostanza sta tutta
in quella voce malinconica e tormentata, nella capacità di creare ballate
sospese tra grazia e inquietudine, mischiando le sue radici sudiste (la
ragazza è originaria di Atlanta) con i migliori frutti della New
York post-punk e il folk minimalista di oggigiorno. You Are Free
è la prima raccolta di materiale originale da quattro lunghi anni a questa
parte, dopo la parentesi non troppo entusiasmante di The Covers Record,
e si riallaccia idealmente a quanto proposto in passato, scavando ulteriormente
in uno stile davvero unico, portandolo insomma oltre, alla definitiva
maturazione. Che siano ballate pianistiche sussurrate (I Don't Blame
You, Maybe Not, Names), oscuri blues (Shaking Paper)
folk songs solenni (Fool), waltzer depressi (Werewolf),
tutte le sue canzoni espongono quel tratto distintivo di grande armonia
che guida la sua voce. Cat Power è libera, libera dalle ferite
e dal dolore del passato, più in pace con se stessa insomma. Non
può che far bene alla sua musica, mai così avvincente.
(Fabio Cerbone)
www.matadorrecords.com
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