Count and Spark
Ventura Whites
Glitterhouse
2000



La musica di questo sestetto proveniente da San Francisco sparge una scia di mistero e fascino che difficilmente può lasciare indifferenti, fin da una prima superficiale visione della copertina di Ventura Whites. Attraverso una serie continua di languide ballate, sospese tra folk-rock e country music oscura e depressa, mostrano una semplicità disarmante nella struttura armonica delle canzoni, ma una raffinatezza impeccabile negli arrangiamenti. Merito soprattutto di una strumentazione mai banale, che affianca al classico stuolo di chitarre, pedal steel, mandolini e banjos, la pienezza di suono dell'organo (Hammond e Silverstone), del piano Wurlitzer e persino stramberie d'altri tempi come il glockenspiel. La voce di M.C. Taylor possiede le giuste tonalità, stanche e strascicate, per integrarsi alla perfezione con il sound del gruppo, mentre il lavoro di Scott Hirsch alle chitarre, specie la slide, segna indelebilmente la maggior parte dei brani di questo interessante esordio per la Glitterhouse. Come si accennava in precedenza, la caratteristica fondamentale dei Count and Spark è quella di lasciarsi cullare dalle atmosfere desolate delle loro "desert ballads", luogo di incontro ideale tra il lato dark dell'America provinciale, così come ci è stato mostrato dalle ultime leve dell'alternative-country, e la solitaria poetica di cantautori quali Townes Van Zandt o, su un altro versante, Nick Drake. Non è una strada battuta per la prima volta, perchè il sognante clima sonoro che si respira in Saturn city, Doctor the Veranda, Burning bridges o nella conclusiva, splendida Sugar pie in bed li accomuna alla stessa sensibilità musicale dei Willard Grant Conspiracy o dei misconosciuti Lullaby for the Working Class. Ghost of Sigma 14B (anche i titoli rivelano una certa originalità, non c'è che dire...) e A joyful dispel sono i due episodi che più scendono a patti con le loro radici country: la prima ha un andamento ciondolante, quasi da cantilena, ed una amalgama incredibile tra chitarre e piano, mentre la seconda è una variante sul tema, arricchita da una pedal steel spaziale, modello Byrds. Un'altro pregevole esempio di american music intelligente e fuori dai soliti schemi.