Nadine
Lit Up From The Inside
Glitterhouse
2000


 

Accreditati come una delle più promettenti band del circuito alternative-country, i Nadine avevano fatto parlare molto di se con il precedente Downtown Saturday, disco di rock ballads indolenti e malinconiche che evidenziava un grosso debito nei confronti dell'immancabile Neil Young, vero ed unico faro illuminante delle più giovani formazioni americane. In realtà quello che probabilmente penalizza o comunque confonde le idee sui Nadine è il fatto che la loro musica poco si allinea con i dettami di un genere che, sempre che esista ancora o sia mai esistito(?), fa della rivisitazione delle radici country&western una vera e propria bandiera. Lit up from the inside è qui di nuovo a dimostrare come la languida vocalità di Adam Reichmann e le chitarre modello Crazy Horse di Steve Rauner sfiorano soltanto di striscio le praterie del nuovo country-rock. I Nadine restano una rock band a più ampio raggio, che filtra il country rurale attraverso l'ascolto mandato a memoria di After the gold rush e Zuma e che nuovamente si concentra su una lunga serie di ballate rock dai tempi medi, in cui spesso filtra anche un palese gusto pop. Gli episodi che sostanzialmente segnano un ponte con il passato, continuando sulla stessa strada di un roots rock dal sapore agrodolce e mesto, sono l'iniziale, splendida Without a reply, Losing track oppure brani più carichi quali When I was a boy e Just couldn't lie. End of the night, così come Hope like the rain e la bella chiusura di Four years ago mostrano quelle sensazioni melodiche di cui si parlava poc'anzi, un sound da roots band con inflessioni pop rock, se mi passate la stramba formula, mentre in Angela e Still be there si insinua addirittura qualche spunto modernista negli arrangiamenti, sempre e comunque molto misurato, che sembra avvicinarli alla depressione degli Eels. Alla fine sono proprio questi i momenti meno digeribili, in compagnia di Streets e Lead the way, ballate dal passo rallentato e fin troppo indulgenti con il loro stile crepuscolare. Il resto è ancora una delle migliori alternative per accompagnare una uggiosa giornata di novembre: visti i tempi..