Reckless Kelly
The Day
Reckless records
2000

1/2


La passione e l'energia della strada, del viaggio, della fuga batte forte nelle note dei Reckless Kelly, piccola grande band originaria dell'Oregon, ma trasferitasi da parecchio tempo nella mecca della musica texana, Austin, dove sono riusciti meritatamente a crearsi un seguito ed una fama di gruppo cult della zona. Guidati dai fratelli Braun, Willy (voce e chitarre) e Cody (violino, mandolino ed aromonica), i Reckless Kelly recuperano con grande trasporto l'epoca di un roots rock grintoso e dal timbro stradaiolo, che lega fra loro le tradizioni country&western ed hillibilly con il ruvido gracchiare delle chitarre elettriche. The Day è un disco veloce, grezzo, poco rifinito ma dall'impatto notevole, dove la produzione dell'esperto Merel Bregante ha lasciato intatto il carattere sanguigno della loro musica, rock'n'roll dal passo classico, in cui riecheggiano alcune tappe fondamentali segnate negli anni ottanta da dischi quali Lonesome Jubillee di John Mellencamp e Copperhead Road di Steve Earle. A queste importanti pietre miliari del roots rock moderno dobbiamo riferirci in qualche modo per sintetizzare l'incastro tra la forza del guitar sound dei Reckless Kelly (a cui da una mano anche il buon John Dee Graham) e lo spirito rurale infuso dal fiddle, dal mandolino e dall'armonica del talentuoso Cody Braun. Sintomatica in questo senso l'apertura con l'incalzante Floodwater, riff granitico, voce chiara e distesa per Willy ed il terribile fratellino Cody a ricamare sullo sfondo. Stessa spinta rock nell'accoppiata Come on over ed Arizona skies, nel tiro dichiaratamente rock'n'roll di Torn up e della conclusiva Alice white, chitarre sudiste con lo spirito dei Georgia Satellites nel cuore. Lonely all the time e Walk out now possiedono invece il sapore dell'asfalto in bocca, ballate robuste e dal timbro epico, che ti fanno venir voglia di prendere una cassa di birre e partire per chissà quale luogo non meglio definito. Alla sola What would you do il compito di risvegliare i dettami della classica country-rock ballad, molto texana e poco originale: un piccolo neo in un mare impetuoso di chitarre e passione roots. Da disco del mese per il nuovo anno alle porte direttamente nella playlist delle rivelazioni di quello appena trascorso.