Hangtown
Eleven Reasons
Black Dog
2001

1/2


Dai prodotti di casa Black Dog difficilmente si possono ricevere delusioni cocenti, perchè l'etichetta messa in piedi da Cary Hudson dei Blue Mountain è da sempre attenta al fenomeno "Americana" nelle sue diverse anime, anche quelle più alternative, cercando di portare in superficie formazioni lontane dai soliti luoghi comuni del genere. Ogni tanto però fa piacere sentire anche qualcuno dedito ad un linguaggio rock più ortodosso. E' il caso degli Hangtown, quattro ragazzi di Tampa, Florida, che giungono al secondo lavoro, dopo un esordio ben accolto da tutta la stampa specializzata americana (Here For Now). Il leader e vocalist Ted Lukas non è nuovo alle cronache musicali, avendo fatto parte dei Barely Pink, una sorta di piccola leggenda locale della Florida, formando in seguito allo scioglimento di questi ultimi gli attuali Hangtown, che vedono Finn Walling alla chitarra solista, Aaron Akers al basso e Mike Anderson alla batteria. Eleven Reasons è semplicemente un piccolo grande disco di american rock'n'roll, con tutte le più classiche influenze o i soliti luoghi comuni per i detrattori: noi optiamo naturalmente per la prima soluzione, prendere o lasciare. Roots rock passato a bagno nelle loro origini sudiste, radici country-blues, chitarre in prima linea, melodia e sventagliate elettriche tra Tom Petty, Neil Young, Steve Earle, e i nuovi punti di riferimento del roots sound moderno. Egregiamente prodotto (Steve Conelly) e suonato alla grande, Eleven Reasons farà la gioia di chi cerca un disco per allietare qualche lungo viaggio in autostrada. Sono presenti infatti tutti gli elementi che hanno reso inconfondibile il rock'n'roll dal taglio stradaiolo: ballate scorrevoli come l'iniziale Number's not the same, la pettyana Let's hide away, Family name (che mi ha ricordato i Say Zu Zu); riff di derivazione Stones (Twist of fate) e scariche di puro rock'n'roll (Curbside blues, Less than nothing); omaggi ai Lynyrd Skynyrd, eroi della loro terra (Can't get it back, Pictures) e qualche deviazione di percorso in chiave country (Though the fields). Un solo episodio sotto la media, l'inconcludente Tracing steps, non abbassa la qualità del prodotto e per il resto si può andare sul sicuro.


www.hang-town.com