I figli del Texas non tradiscono mai, di questo ne sono certo: alla lista
di giovani talenti che vanno ad ingrossare il grande fiume del country-rock
credo si possa tranquillamente aggiungere Hayes Carll, un ragazzo
originario di Houston, ma con l'anima del vagabondo, le cui canzoni sono
un riassunto bello e buono di tutti i maestri del genere, con quella patina
inconfondibile da autentico outlaw. Oggi fa compagnia ai vari Cory Morrow,
Kevin Deal, Dub Miller, Owen Temple e via di questo passo, ma alle spalle
lo proteggono gente come Billy Joe Shaver, Joe Ely e Townes Van Zandt,
giusto per citare gli accostamenti più immediati che suscitano
le sue ballate. Flowers and Liquor, come dire dolcezza e
rabbia, romanticismo e ribellione, opposti che inevitabilmente si attraggono
quando si ha a che fare con una terra arida ed estrema. Impostato su una
elegante struttura elettro-acustica, il debutto di Carll è un biglietto
da visita che va preso in considerazione, non tanto per l'innovazione
del linguaggio, questo è chiaro, quanto piuttosto per la solidità
della scrittura, per la profondità di canzoni che parlano della
strada e della gente. Arkansas Blues, con quella solitaria malinconia
acustica alla Van Zandt è in questo senso perfetta, ma non è
il solo episodio in cui Hayes Carll fa capire di avere i numeri: Easy
Come Easy Go e Richey Lee nascono con intenti simili, ballate
da bivacco che ti cullano all'infinito. Credo siano un po' la specialità
di casa, sentendo anche Heaven Above (con l'ottimo dobro di David
Spencer) e Flowers and Liquor, entrambe dai ritmi roots più
accesi. L'elettricità è generalmente messa in un angolo,
anche se le poche volte che fa la sua comparsa lascia il segno: vedi la
torrida Perfect Lover, degna del migliore Joe Ely, oppure l'honky-tonk
di Highway 87, con un testo tra i più interessanti. Chiusura
assegnata a Barrom Lament, un lentaccio country-rock alla Jimmie
Dale Gilmore che ha il sapore del Texas in ogni nota (molto efficace il
coro sul finale). Qualche ulteriore sforzo di personalità per staccarsi
dalle sue fonti d'ispirazione e Carll potrà prendere il posto che
gli spetta
(Davide Albini)
www.hayescarll.com
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