Sonny Landreth - The road We're On Sugar Hill 2003

Aiutato da un curriculum di tutto rispetto, fatto di collaborazioni illustri (John Hiatt, John Mayall, Zachary Richard e Elliott Murphy, per citarne solo alcuni) ed un'ottima attività solista, Sonny Landreth torna con The Road We're On, degno seguito per l'acclamato Leeve Town del 2000. Portavoce stimato di un blues moderno fatto di cajun, zydeco, bayou ed energia, Sonny è un musicista particolarmente tecnico e personale in grado di unire la slide guitar ad una sorta di finger picking elettrico per un effetto acrobatico e pimpante. The Road We're On, il suo secondo album per la roots label Sugar Hill, etichetta non indifferente all'arte chitarristica (è anche la casa discografica di James McMurtry), è trascinato da un blues di spessore in cui il sound del delta (True Blue e Juke Box Mama), le atmosfere vibranti del southern sky e un'aggressività intensa (All About You, Fallin' For You e Gemini Blues), si fondono indissolubilmente. La qualità di slow ballads come A World Away e Ol' Lady Luck ed il riemergere del bayou in Gone Pecan, mostrano un Landreth alle prese con l'alternanza di voce e chitarra, il tutto contornato da una vena cantautorale che pesca dalla tradizione blues (…i killed a bottle last night, and now it's killin' me - Ol' Lady Luck - ) e dai canoni del songwriting americano. La Louisiana c'è e si sente, gli arrangiamenti trovano chitarre in sottofondo (bello l'abbinamento slide-elettrica per Natural World, un blues solido), riflessi elettrici puliti e organi hammond al servizio di melodia e veemenza. The Promise Land è la testimonianza lampante di un Landreth particolarmente ispirato e devoto alla sua terra (…she got great expectations down in Louisianne…the natives call the promise land), The Road We're On può definirsi un altro grande disco. I paragoni spesso doverosi e necessari per colorare i toni di un album questa volta non reggono. I suoni attenti e particolari di Sonny Landreth sono supportati solamente da una classe immensa, in grado di stravolgere i canoni per ritagliarsi spazi propri nel calderone della musica americana, il tutto con risultati eccelsi, confermati anche questa volta da un disco sopra le righe.
(Carlo Lancini)

www.sonnylandreth.com