Questo mirabile album ha scaldato molte delle mie serate invernali e devo
in qualche modo scusarmi per averlo tenuto quasi segreto. In fondo pensavo
che fosse solo una questione di tempo e di li a poco un disco come Reckless
Burning non sarebbe certo passato inosservato. Ahi me ho riposto
troppa fiducia nella discografia ufficiale in generale e così mi
sono ritrovato a distanza di quattro mesi dalla distribuzione a non poter
condividere con nessuno o quasi la chiara bellezza e la rara trasparenza
di queste nove tracce, trasparenza che è come acqua di sorgente
rigenerante, tanto quanto profonde sanno essere le composizioni di Jesse
Sykes. Cantautrice esordiente dell'area di Seattle che con l'aiuto
della sua band, i Sweet Hereafter, tra cui spiccano i nomi di Phil
Wandscher (chitarrista già membro fondatore degli Whiskeytown)
e Anne Marie Ruljancich (Walkabouts), ci regala acquarelli pregni
di velata malinconia, ma di quella specie che scalda il cuore e riempie
i sensi, ci costringe a risentire il disco in continuazione. Ascolto dopo
ascolto scopriamo infatti qualche particolare che ci era sfuggito e ci
portava a chiederci cosa avesse di magico questo lavoro, con le sue atmosfere
in bilico tra il folk-rock di Cowboy Junkies e Over The Rain ed un pizzico
di Giant Sand. Segnalare alcuni brani credetemi non è facile, il
disco andrebbe goduto nella sua totalità: se sono costretto citerei
la stessa title-track, con la chitarra di Waldscher a farla da padrona
in coppia con la voce di Jesse; Doralee ed uil suo banjo insistente;
Drinking With Stranger, ipnotica e sognante; Made of Wood,
con chitarre che ricamano con eleganza; infine la jazzata Love Me Someday.
Ma, mi ripeto, è l'album nel suo insieme a colpire nel segno, a
cullare con le sue note e la voce splendida di Jesse.
(Ruggero Marinello)
www.jessesykes.com
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