Shane Alexander - The Middle Way Self-rel. 2005 1/2
inserito 29/04/2005

Shane Alexander è un cantautore all'esordio, un cantautore con tante storie da raccontare quante sono le miglia percorse nella sua breve vita. Nativo di San Diego e residente per lungo tempo in Pennsylvania, il giovane Shane ha però forgiato la sua natura di songwriter in California: proprio a Los Angeles, infatti, ha fondato gli Young Art (due album all'attivo) e i Damone, due bands relativamente note in città. Ha dunque iniziato a comporre brani e a "rubare il mestiere" in sala d'incisione a personaggi del calibro di Richard Podolor e Ritchie Zito e, dal 2003, sta tentando di dare forma e colore al proprio stile da solista. Dopo un EP acustico di tre tracce (una delle quali contenuta anche nel suo primo long play, Last Day On Earth), ecco che Shane approda a The Middle Way, opera prima sulla lunga distanza: aiutato in sala d'incisione da Roger Masson, il nostro artista (dalla voce posata e non eccezionalmente singolare) concede una forte prova di maturità artistica, arricchendo la propria dote cantautorale di una struttura musicale corposa, realizzata con molte chitarre, pianoforte, lap steel e sulla base di una sezione ritmica ordinata. Il disco si apre col rock accattivante di The Open Road, pezzo solido e ben strutturato, dalla strumentazione integra e dalle liriche proprie di una ballata: "Take Me Into Your Heart" è l'esortazione che dà il via al brano. Da qui, ecco che anche il resto del disco non può che scorrere su binari diritti, che si indirizzano verso gli orizzonti sonori del rock americano tradizionalista e delle radici: Keep The Dream Alive (che profuma di Southern Comfort) fa il paio con la precedente, mentre Last Day On Earth, dall'andamento sinuoso, apre spiragli acustici e riflessivi, ripresi poi in Valentine e Living Out Loud (due ballads). Il suono si fa invece più cupo in occasione di One Track Mind, ancora una traccia acustica, ma dall'atmosfera grigia e solitaria. The Middle Way si chiude infine con I'm Not The One, ennesima ballata romantica con chitarra e violoncello che suona come un dolce addio, seguita però da una ghost track che è un rock-blues ruvido ed incalzante, fiammata estrema meritevole più di ogni altra. Se l'EP acustico del 2003 era nato dal bisogno di fermarsi a pensare, esigenza dettata dal recente passato trascorso con una band vigorosa ("dopo essere stato il front man di un'energica - lui dice loud - rock band, era interessante attirare l'attenzione della gente con le canzoni, e non con la pura forza"), The Middle Way fa capire già dal titolo l'intenzione di Shane di cercare ora una via di mezzo. Lo ha fatto con saggezza ed acume, dando spazio sia al rock (non propriamente "loud") che al folklore delle ballate .
(Carlo Lancini)

www.shanealexandermusic.com